Il Molise è all’ultimo posto per tasso di occupazione fra i migranti. Lo rende noto Eurostat, che ha pubblicato i dati 2020 su integrazione e mercato del lavoro su base regionale. Nel nostro territorio, caratterizzato in generale da anni dal problema dell’occupazione, gli immigrati che ufficialmente lavorano si attestano al 42%, sotto Basilicata e Calabria con i loro rispettivi 48% e 50%. La Sardegna invece è in cima alla classifica. Nell’Isola, infatti, il 79% degli stranieri ha un lavoro. A seguire, troviamo Lazio (65%), Veneto e Toscana (entrambe al 63%). Con il 60%, l’Italia resta comunque sopra la media Ue nel 57,2%. Tra le regioni Ue, il tasso di occupazione più elevato per i cittadini non comunitari è stato il 95% nella regione ceca della Moravia centrale. Il più basso è stato il 24% a Liegi in Belgio. All’opposto, le quattro regioni europee con i più bassi tassi di occupazione per i propri cittadini si collocano tutte nel Mezzogiorno (Puglia, Calabria, Sicilia e Campania) con tassi inferiori al 51%. Lo stesso vale per i cittadini di altri Stati membri che lavorano in Italia. Delle nove regioni che hanno registrato tassi di occupazione per i cittadini di altri Stati membri dell’Ue inferiori al 50%, sette sono in Italia: Sardegna, Sicilia, Puglia, Campania, Basilicata, Molise e Calabria. Ma, in generale, il tasso di occupazione della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni è stato inferiore per i cittadini non comunitari rispetto ai cittadini del Paese in questione (73,3%) e ai cittadini di altri Paesi Ue.
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