La Corte d’Appello di Campobasso ha rideterminato la pena a 3 anni di reclusione a carico dell’ex consigliere regionale Camillo di Pasquale, condannato in primo grado per peculato a 4 anni nel febbraio del 2020 nell’ambito della nota inchiesta della Finanza “Spese pazze”. I giudici – in attesa delle motivazioni – hanno probabilmente tenuto conto delle tesi difensive su alcuni episodi, considerando che quelli contestati erano diversi, confermando nel complesso le accuse. Il periodo finito sotto la lente degli inquirenti si riferisce agli anni che vanno dal 2007 al 2011 quando Di Pasquale era capogruppo del gruppo misto Per il Molise durante la legislatura guidata dalla giunta Iorio. Secondo l’accusa l’ex consigliere avrebbe utilizzato i soldi dei gruppi consiliari per acquisti non tracciati e spese personali, fra cui consumazioni in ristoranti di Campobasso e Isernia e soggiorni in albergo, anche per diverse migliaia di euro. Parti civili nel procedimento Regione e Codacons, rispettivamente rappresentate dall’Avvocatura dello Stato e dall’avvocato Fabio Del Vecchio. L’esito processuale rientra in uno dei tanti filoni della maxi inchiesta della Guardia di Finanza che ha indagato sull’impiego dei soldi pubblici a disposizione dei gruppi di Palazzo D’Aimmo (all’epoca Palazzo Moffa) negli anni a cavallo degli ultimi due decenni.
mercoledì 2 Luglio 2025 - 04:01:25 AM
News
- Fascicolo sanitario elettronico 2.0, incontro a Ripalimosani
- Perché la roulette rimane uno dei giochi online più popolari
- Incendi di vegetazione nella provincia di Campobasso, 14 interventi dei Vigili del Fuoco
- Festival Janigro 25: da Montagano al Molise, nuove sinergie e collaborazioni virtuose
- Lep asili nido, esenzione Iva terzo settore, interprete Lis in Consiglio e commissione speciale bilancio: passano 4 mozioni
- Screening mammografico in Molise, nuove date della postazione mobile
- Biblioteca Albino chiusa da 9 anni, interrogazione in Parlamento ai Ministeri di Cultura ed Economia
- Contrasto ai reati: emesse 21 misure di prevenzione e avviati 6 procedimenti di Daspo “fuori contesto”