Molise fra le regioni meno sostenibili d’Italia: Campobasso all’87esimo posto, Isernia al 99esimo. “Servono incentivi alle pmi e investimenti rendicontati”

Il Molise è fra le regioni meno sostenibili d’Italia. È quanto emerge dal Rapporto Cerved Italia Sostenibile relativamente alla Basilicata, al Molise e alla Puglia, presentato nel pomeriggio del 2 luglio a Taranto al Castello Aragonese nell’ambito del 34esimo evento Industria Felix. In particolare la provincia di Campobasso si trova all’87esimo posto nella classifica generale, mentre Isernia al 99esimo su 110 capoluoghi di provincia. A pesare maggiormente sulle due città molisane è la sostenibilità ambientale (Isernia è addirittura quart’ultima), va meglio su sostenibilità economica e sociale ma entrambe si pongono a cavallo dell’80esima posizione (dettagli in basso). «La finanza Esg sta già veicolando grandi masse di fondi verso progetti sostenibili – dichiara Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved – e la regolamentazione bancaria amplierà ancora di più la portata di questo fenomeno. Puglia, Basilicata e Molise con una struttura produttiva fatta di piccole imprese, fuori dai radar di questi investitori, rischiano di rimanere ai margini: è necessario promuovere la rendicontazione Esg e prevedere incentivi a sostegno delle pmi, perché anche loro possano accedere a questi fondi e finanziare la ripresa».

La stagnazione dell’economia italiana degli ultimi decenni è il principale freno alla sostenibilità del Paese, che ha investito poco in servizi di welfare e nella tutela del territorio, mantenendo comunque buone performance, rispetto alle medie europee, in termini di emissioni di gas serra e di energia prodotta da fonti rinnovabili. La situazione all’interno della Penisola risulta molto differenziata, con un netto divario tra Nord e Sud, dovuto a una forte correlazione tra la condizione economica dei territori e la sostenibilità sociale e ambientale, che rischia di ampliarsi ulteriormente per effetto del Covid. I crescenti flussi di finanza Esg, in cerca di progetti sostenibili, potrebbero finanziare la transizione digitale e ambientale e innescare una ripresa sostenibile: tuttavia, in Italia solo poche centinaia di imprese hanno la capacità di intercettare questi flussi e la massa di pmi rischia di rimanere ai margini. I risultati elaborati in occasione di Industria Felix, per la Puglia, la Basilicata e il Molise indicano che la Puglia è la seconda regione più sostenibile del Mezzogiorno (14° in Italia), mentre Basilicata (17°) e Molise (18°) sono nelle ultime posizioni della classifica nazionale. Le regioni esaminate soffrono per i bassi indici di sostenibilità economica e sociale, ma il Rapporto segnala alcune eccellenze nella sostenibilità ambientale come Lecce (4°), Brindisi (17°) e Bari (28°), che sono anche le prime province secondo l’indice di sostenibilità generale elaborato da Cerved: Bari 45°, Lecce 62° e Brindisi 68°, a seguire Foggia (81°), Matera (82°), Campobasso (87°), Barletta-Andria-Trani (89°), Taranto (91°), Potenza (94°), Isernia (99°).

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