“Crollo” demografico, Campobasso perde 488 residenti in un anno. Effetto Covid, 75 decessi in più nel 2020

Meno nascite e migrazioni in uscita: numeri destinati ancora a scendere

Campobasso balla sulle ripide di un crollo demografico, in atto ormai da qualche anno. Il capoluogo molisano nel corso del 2020 ha perso altri 488 residenti, passando da 48.337 abitanti a 47.849 registrati a gennaio scorso. Un dato molto pesante e preoccupante, che conferma un processo di spopolamento che non riguarda solo le aree interne ma anche la principale città della regione. E’ quanto rilevato dalla relazione di accompagnamento al Dup 2002/2024, ossia il Documento Unico di Accompagnamento che va presentato dalla giunta al consiglio comunale entro il 31 luglio. I motivi di questa caduta libera sono da ricercare innanzitutto nel calo delle nascite, che non riescono quantomeno a coprire il numero dei decessi, peraltro aumentati a causa della pandemia: nel 2019 i morti sono stati 479, mentre nel 2020 se ne sono registrati 554, ossia 75 in più. Sull’alto fronte, a confronto, i numeri sono nettamente inferiori. Nel 2020 i nuovi nati sono stati 271 contro i 289 dell’anno precedente. Si fanno meno figli e ad incidere nell’ulteriore calo ha contribuito l’emergenza sanitaria. Altro aspetto determinante, i flussi migratori in uscita, che paradossalmente vengono in parte sanati dagli ingressi, soprattutto degli stranieri.  Secondo quanto riportato nel Dup, i dati sulla natalità e sui flussi migratori “dipendono in gran parte dalla gestione della pandemia mediante i ripetuti lockdown, e alla crisi e alla insicurezza economica che ne è conseguita”. Non è un mistero che la carenza di lavoro e/o di sbocchi professionali, così come di una serie di servizi, incidano sull’opportunità, soprattutto per la popolazione più giovane, di cambiare aria verso mete più ambite. E la crisi pandemica che ha messo in ginocchio diversi settori e attività sta spingendo ulteriormente alle partenze.

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