Pos, la richiesta dei sindaci: nuove assunzioni e niente accordi di confine. “Serve un Decreto Molise”

La Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso ha ospitato la Conferenza dei Sindaci, presieduta dal primo cittadino di Agnone, Daniele Saia, per parlare del Piano Operativo Sanitario (2019 – 2021), ma soprattutto per proiettarsi al POS 2022 – 2024. A Palazzo Magno, presente, in qualità di sindaco di Termoli, il presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti, che ha sottolineato come “i sindaci, durante l’emergenza sanitaria, abbiano toccato con mano la responsabilità del proprio ruolo quando ci sia di mezzo la salute dei cittadini”. “Un’esperienza che ha fatto crescere tutti, permettendo di comprendere appieno quali siano le priorità da dover assicurare ai cittadini, senza farsi coinvolgere dalle emozioni”, ha ribadito Roberti. Roberti ha ricordato come sia stato il primo sindaco, supportato da altri colleghi, a far inoltrare un ricorso, vinto, per difendere la salute dei cittadini del basso Molise, allorquando arrivò la decisione di una chiusura repentina e immediata, senza programmazione, del Punto Nascite dell’ospedale ‘San Timoteo’ di Termoli. “Per il POS 2019 – 2021 sarebbe stato opportuno ascoltare i sindaci, diretta espressione dei rispettivi territori, al fine di evidenziarne al meglio le problematiche sanitarie proprie di ogni comunità”, ha proseguito il sindaco Francesco Roberti. 

“In primis, se il criterio è quello del numero di abitanti, il Molise non potrà mai avere una sanità adeguata alle esigenze del nostro territorio e dei cittadini. Occorre, dunque, spostare il problema sui tavoli romani e far comprendere come per il Molise sia necessaria una deroga, come già avviene per la Basilicata, una sorta di Decreto Molise. Per il POS 2022-2024 occorre partire da un paio di presupposti indispensabili – ha ribadito Roberti, proiettandosi al prossimo piano. – Innanzitutto, la Rete Territoriale non è la soluzione ai nostri problemi, se poi non sono presenti le strutture ospedaliere in grado di far fronte alle situazioni di emergenza e alle terapie tempodipendenti. Diversamente, a pagarne le maggiori conseguenze sarebbe il basso Molise, soprattutto se passasse il criterio dei cosiddetti accordi di confine. Sui tavoli romani, dal Molise, deve arrivare una voce univoca, quella di tutti i rappresentanti politici e istituzionali del territorio, al di là delle proprie appartenenze partitiche – ha incalzato il sindaco di Termoli e presidente della Provincia di Campobasso – Il POS 2022–2024 dovrà prevedere una riorganizzazione del territorio, l’eliminazione dell’accordo di confine, che solo sulla carta porta risparmio, la riorganizzazione degli ospedali con la previsione di nuove assunzioni, conditio sine qua non per iniziare ogni qualsivoglia discorso. La politica non c’entra in questa battaglia – ha concluso Roberti – ma l’unica cosa che conta è l’impegno di combattere per tutelare e garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini molisani”.

Gravina: “Il POS 2019/2021 doveva nascere dall’ascolto e invece ai sindaci è stato servito senza alcuna possibilità di confronto propositivo”
Nella seduta di stamattina della Conferenza dei Sindaci, convocata per discutere il Programma Operativo Sanitario 2019/21 firmato dal Commissario ad acta qualche settimana fa, il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha ribadito le forti perplessità già espresse in passato sul provvedimento adottato nonché sul metodo utilizzato. “Prima di rendere ufficiale un documento così importante come il POS 2019/2021, credo possiamo essere tutti d’accordo nel dire che sarebbe stato il caso di progettare una fase di ascolto da parte del Commissario rivolta a sindaci, associazioni e rappresentanti delle istanze dei territori – ha dichiarato Gravina. – Questa disattenzione al metodo non è questione di lana caprina, ma ha di fatto costretto, per forza di cose, anche la stessa Conferenza dei Sindaci ad affrontare questo tema a cose già abbondantemente fatte e senza poter offrire al dibattito e alla costruzione del piano un contributo anche solo propositivo. In previsione di ciò che sarà e di ciò che andrà scritto dal Commissario nel prossimo POS 2022/2024, – ha aggiunto Gravina – è necessario che il confronto e l’ascolto da parte di chi deve poi organizzare il piano avvenga in modo molto più diretto ed efficace. Le scelte fatte dal punto di vista sostanziale nel POS 2019/2021 replicano forti lacune, in continuità con il passato, soprattutto riguardo alla rete delle malattie tempo dipendenti, lasciando purtroppo intatta tutta la fragilità di un’offerta sanitaria che risente anche sempre più fortemente delle problematiche legate alla gestione e al reclutamento del personale sanitario, vista la poca appetibilità della nostra regione. Intanto, – ha detto in conclusione il sindaco di Campobasso – ho inteso farmi portatore, davanti a tutta l’assemblea dei Sindaci, delle analisi e delle preoccupazioni riferite all’adozione del POS 2019/2021 non solo del Comune di Campobasso ma anche dei rappresentanti della Consulta cittadina dei servizi socio-sanitari per la tutela della Sanità Pubblica del Comune di Campobasso e del Comitato pro Cardarelli, consegnando i loro documenti di sintesi direttamente al presidente della Conferenza dei Sindaci, Daniele Saia, perché se ne possa tener conto debitamente in fase di discussione in vista delle prossime mosse da attuare.”

Exit mobile version