Tre evasioni in dieci giorni, due detenuti non fanno rientro in carcere, tra i fuggitivi un camorrista

Tre casi di evasione in circa dieci giorni. E’ quanto si è registrato in provincia di Campobasso, protagonisti due detenuti che non hanno fatto rientro nel carcere di Larino e un soggetto sottoposto alla misura cautelare dei domiciliari a Campobasso. Il caso più eclatante riguarda un 50enne del Napoletano che sarebbe legato all’ambiente della malavita organizzata campana che stava scontando una pena di 24 anni. Pena che sarebbe dovuta terminare nel 2029. L’uomo ha sfruttato un permesso lungo per non ripresentarsi alla scadenza davanti alla struttura di contrada Monte Arcano. Un episodio inquietante su cui è stata allertata l’Autorità Giudiziaria e le forze di polizia. Passano pochi giorni e si verifica un altro episodio simile. Martedì un 37enne di origine marocchina – che sarebbe associato al carcere per reati connessi allo spaccio di stupefacenti – ha usufruito di un permesso breve per lasciare mezza giornata la casa circondariale. L’extracomunitario invece nel pomeriggio, all’orario previsto, non si è presentato davanti ai cancelli del carcere, rendendosi irreperibile anche nelle ore successive. A Campobasso un soggetto ha violato la misura dei domiciliari nella giornata di ieri anche se, secondo le prime informazioni, sarebbe già stato rintracciato, come era accaduto il mese scorso a Trivento, dove un 71enne ai domiciliari si era allontanato da casa per andare a bere un bicchiere di troppo al bar (finendo peraltro con l’auto fuori strada e beccandosi una doppia denuncia per evasione e guida in stato di ebbrezza). Il sindacato di Polizia Penitenziaria lancia l’allarme a livello nazionale su quanto accaduto, difendendo la direzione del carcere che deve solo dare esecuzione dei provvedimenti del Tribunale di Sorveglianza, ma chiedendo una revisione delle leggi “in quanto la fiducia data non viene ripagata“.

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