Quarta ondata, il Prefetto “blinda” piazze e luoghi simbolo della protesta popolare, “valutare situazione epidemiologica”

Piazze e luoghi simbolo della protesta popolare, a Campobasso e Termoli, interdetti alle manifestazioni pubbliche. Non è una disposizione perentoria ma una possibilità che sarà valutata di volta in volta principalmente in base all’andamento epidemiologico. È quanto disposto dal Prefetto di Campobasso, Antonio Cappetta, a seguito dell’ultima direttiva ministeriale in merito e alla riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica del 12 novembre a cui hanno partecipato i principali sindaci della provincia (oltre a quella del 15 novembre con il sindaco di Campobasso in qualità di autorità sanitaria locale). Con l’arrivo della quarta ondata di Covid i contagi sono in lieve risalita (anche se la situazione rispetto allo stesso periodo di un anno fa è nettamente migliore) e l’emergenza sanitaria recentemente prorogata impone misure idonee al contenimento dei contagi adeguate ai rischi e alle necessità del momento. Questo significa che “le aree urbane ritenute sensibili e di particolare interesse per l’ordinato svolgimento della vita della comunità, potranno essere oggetto di temporanea interdizione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche di protesta per la durata dello stato di emergenza in ragione dell’attuale situazione pandemica“. Le aree individuate sono le seguenti:
COMUNE DI CAMPOBA§§O:
– Piazza Prefettura;
– Piazza del Municipio;
– Corso Vittorio Emanuele;
– Piazza della Vittoria;
– Area antistante la sede della Giunta regionale;
– Area antistante la sede del Consiglio regionale.
COMUNE DI TERMOLI:
– Piazza Vittorio Veneto;
– Corso Nazionale;
Aggiunge il Prefetto: “In considerazione della non rilevante consistenza demografica ed estensione territoriale delle aree urbane dei restanti comuni della provincia, la valutazione circa la necessità di
prevedere temporanee interdizioni allo svolgimento di manifestaeioni pubbliche di protesta sarà oggetto di analisi, di volta in volta e previa valutazione del Questore, in sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, integrato dal Direttore Generale dell’Asrem o suo delegato e dal Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, oltre che dal Sindaco del Comune interessato
“. Lo scenario paventato dunque appare simile a quello previsto fino a qualche mese fa, prima dell’allentamento delle restrizioni, con la differenza che – invece che nessuna – una buona parte delle manifestazioni sarà (o, col beneficio del dubbio, potrebbe essere) autorizzata, probabilmente quelle a partecipazione più contenuta. Ovviamente al momento si tratta solo di un “indirizzo” del Prefetto che intende salvaguardare sia il diritto di manifestare e riunirsi sia la salute pubblica, con la seconda che detiene un maggiore peso. Ma qualche cittadino e associazione già teme discriminanti.

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