Chi lo ha osservato nella tarda mattinata di oggi lo ha subito associato all’arcobaleno nella sua forma tipica, quella a semicerchio, visibile all’orizzonte come se sovrastasse il paesaggio e che rappresenta un evento frequente dopo una precipitazione piovosa, e a volte durante la stessa, quando il sole fa capolino fra le nuvole. Il fenomeno ottico noto come alone solare, invece, secondo gli esperti meteo, è molto più raro. Qui in foto è stato immortalato a Campobasso mentre il sole è seminascosto – rispetto al punto di osservazione, lo slargo fra piazza Pepe e via Ferrari – dietro alla punta del cornicione del Teatro Savoia. Si nota bene come la “palla di fuoco” è circondata da cerchi concentrici che tendono a dissolversi e confondersi nel cielo azzurro man mano che ci si allontana dal centro. I colori dei cerchi sono i medesimi che compongono l’arcobaleno.
La differenza con quest’ultimo è che l’alone è formato dalla rifrazione della luce solare attraverso i cristalli di ghiaccio sospesi nelle nuvole – che in questo caso si formano al livello superiore della troposfera, a un’altitudine di 6mila-12mila metri, – al posto delle gocce di pioggia o ad altra acqua “liquida” sospesa nel cielo. Si tratta, comunque, in entrambi i casi, di fenomeni ottici. In situazioni metereologiche di freddo molto intenso gli aloni vengono formati dai cristalli vicini al livello della terra, definiti polvere di diamante. I cristalli si comportano come gioielli, riflettendo e rifrangendo la luce solare tra le loro facce, emettendo lance di luce in direzioni particolari (quindi non necessariamente visibili a tutti). L’evento ha destato molta curiosità, portando diversi passanti a scattare una foto, trattandosi, lo ribadiamo, di evento raro.
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