Nei giorni scorsi il Consiglio regionale del Molise è stato chiamato a eleggere la nuova consigliera di parità. Per la CGIL del Molise sarebbe stato auspicabile che una designazione su un ruolo di tale rilievo fosse stata condivisa e fosse avvenuta nel rispetto di normali e sani principi istituzionali che, in queste circostanze, prevedono una tendenziale convergenza sulle designazioni. “Ascoltando i primi commenti provenienti dagli scranni di via IV novembre sembrerebbe invece che, ancora una volta, i metodi della maggioranza che governa pro tempore con numeri risicati la Regione Molise siano stati improntati all’insana parcellizzazione e al muro contro muro anche in una materia così delicata come quella della parità di genere che dovrebbe riguardare tutti e non può essere considerata appannaggio di un unico schieramento politico o di quel che ne resta”, commentano Paolo De Socio e Grazia Minotta della Cgil Molise. “Ancora una volta registriamo la mancanza di ascolto e l’incapacità di sintesi di un governo regionale a guida Toma che continua a procedere imponendo il proprio punto di vista sfiorando l’ennesimo “sgarbo istituzionale”. La CGIL del Molise, chiaramente, rivolge i migliori auguri all’avvocata Maria Calabrese neoeletta Consigliera di parità e alla vice Maria Teresa D’Amico auspicando che possano svolgere al meglio le funzioni di propria competenza nella promozione e controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, di pari opportunità e di non discriminazione per donne e uomini nel lavoro. Alla Consigliera uscente Giuseppina Cennamo va il nostro sentito ringraziamento per la sinergia di intenti proposta nel corso del suo mandato e per aver intrapreso, in questi anni, ogni iniziativa utile e rispettosa del principio della promozione di pari opportunità per lavoratrici e lavoratori, i cui diritti, come sindacato, rappresentiamo e difendiamo.
Siamo certi che l’avvocata Cennamo, per sensibilità e storia professionale e di donna, continuerà a svolgere un ruolo attivo, proficuo ed efficace nelle materie sempre più complesse che devono riguardare i principi e l’affermazione della parità”.
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