Stalking e violenza sessuale, misura cautelare a carico di un amministratore comunale, non accettava la fine della relazione con la sua giovane amante

La fine della relazione con quella ragazza di circa venti anni più giovane di lui e di cui si era invaghito non l’aveva accettata. Così aveva forzato la decisione perseguitandola e costringendola, con atteggiamenti morbosi, ad accettare la sua presenza, talvolta anche ad avere rapporti sessuali con lui. L’ultima “visita” non gradita alla vittima gli è costato l’intervento dei Carabinieri e la perquisizione personale, oltre che una denuncia e una misura cautelare, emessa dal giudice del Tribunale di Campobasso su richiesta della locale Procura della Repubblica ed eseguita alcuni giorni fa dai militari della Stazione di Torella nel Sannio, che ha imposto all’uomo, amministratore comunale residente nella provincia di Isernia,  il divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai prossimi congiunti di quest’ultima. Un rapporto di amicizia sfociato in una relazione sentimentale, nonostante lei fosse fidanzata, e poi trasformatosi in un incubo. La ragazzi si rende conto che quella storia parallela non poteva avere un seguito, decidendo di troncarla definitivamente. L’uomo, amministratore e guardia ecologica, non si dà per vinto. Non si limita però a tentare di persuaderla, ma la segue di continuo, facendosi trovare davanti alla porta di casa e al luogo di lavoro, e arrivando a coartare la sua volontà psicologica. Secondo le indagini dei Carabinieri, l’uomo l’avrebbe costretta a troncare i suoi rapporti di amicizia e a mostrargli il telefono in ogni occasione utile, così come ad accettare la sua presenza e ad avere rapporti fisici con lui, a volte usando violenza. In alcune circostanze avrebbe persino minacciato il suicidio se avesse troncato la relazione. Nel corso dell’ennesima visita alla ragazza, i Carabinieri – appostati- lo hanno fermato e a seguito di perquisizione gli hanno trovato addosso una roncola e un vanghetto, immediatamente sequestrati, anche se risultati regolarmente detenuti per la sua professione. Durante i controlli, gli inquirenti hanno raccolto ulteriori elementi, fra cui i messaggi che l’uomo mandava alla vittima, minacciando di rivelare a tutto il paese la loro relazione. L’amministratore è ora indagato per atti persecutori, violenza privata e violenza sessuale, e dovrà difendersi nell’ambito del procedimento penale apertosi nei suoi confronti.

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