Sanità allo sbando, il Consiglio chiede la ‘resa dei conti’: vertici Asrem sotto esame, avviata la verifica di gestione

Passa la mozione proposta dai 5 Stelle: "Florenzano ha fallito"

Il Consiglio regionale ha esaminato e approvato la mozione a firma dei consiglieri Greco, Nola, De Chirico, Primiani e Fontana, avente ad oggetto “Verifica della gestione sanitaria ASReM. Provvedimenti”. Illustrata da Greco, a cui sono seguiti gli interventi dei consiglieri Primiani, Iorio, Nola, Fanelli, Manzo, Cefaratti, De Chirico e, per la Giunta, il presidente Toma, la mozione è stata approvata con 9 voti favorevoli e 8 astenuti. In particolare, con il provvedimento assunto, il Consiglio, rileva che le carenze gestionali hanno prodotto negli anni il progressivo indebolimento dell’offerta sanitaria regionale, raggiungendo nell’ultimo periodo il loro apice con l’insorgere dell’emergenza epidemiologica Covid-19, durante la quale i cittadini molisani hanno pagato e stanno pagando tuttora a caro prezzo gli effetti di scelte miopi. A tali carenze delle strutture sanitarie si aggiunge – si legge nell’atto di indirizzo – l’incapacità gestionale dei vertici ASREM nel fronteggiare in maniera sistemica i grandi mali che affliggono la sanità molisana, primo tra tutti la mancanza di personale. Si assiste, inoltre – si rileva ancora nel testo votato – ad una inadempienza del direttore generale nel raggiungimento degli obiettivi di cui al sistema di valutazione e di funzionamento dei servizi del DG ASREM. Pertanto, si chiede al presidente della Regione:
• di valutare l’operato dei vertici gestionali ASREM alla stregua degli obietti gestionali e di produttività, previsti nella DGR 489/2019 nonché in merito alla pedissequa attuazione degli atti di programmazione sanitaria da parte della stessa Azienda regionale;
• adottare, nell’ipotesi di mancato conseguimento degli obiettivi prefissi e connessi alla nomina del Direttore generale, procedendo nel caso alla immediata risoluzione del contratto;
• a porre in essere ogni azione utile ad accertare eventuali responsabilità di vertici apicali dell’ASREM in merito alla difficile situazione sanitaria in cui versa la regione Molise;
• comunicare il presente atto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai Ministeri della Salute, dell’Economia e delle Finanze e degli Affari regionali.
Si è quindi passati a discutere una mozione a firma dei consiglieri Greco, Primiani, Nola, De Chirico e Manzo avente ad oggetto “Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche ad Isernia”. Ha illustrato l’atto di indirizzo Manzo, sono intervenuti per esprimere la loro posizione Fanelli, Nola, Iorio, Fanelli, Cefaratti e Romagnuolo, il sottosegretario Di Baggio e il presidente della Giunta Toma. La mozione è stata approvata all’unanimità. Con il provvedimento assunto il Consiglio ricorda che l’Università di Roma “La Sapienza” ha attivato da tempo il Corso di Laurea in “Scienze Infermieristica” con sede ad Isernia. Corso reso operativo con protocollo d’intesa stilato nel 2004 e prorogato nel 2013, tra Regione Molise, Università “La Sapienza” e l’IRCCS Neuromed di Pozzilli. Allo stato – si legge nel testo votato – non risulterebbe essere stato concluso un nuovo protocollo d’intesa con l’Università di Roma “La Sapienza” che richieda l’attivazione di altri corsi di Laurea, né risulterebbe prorogata la precedente convenzione. Ne consegue l’impegno che il Consiglio affida al presidente della Regione affinché intervenga con la massima sollecitudine al fine di porre in essere ogni azione utile e necessaria per concludere la stipulazione di una nuova convenzione con l’Università “La Sapienza” volta a garantire la sede di Isernia per il Corso di laurea di Scienze Infermieristiche. E’ stata poi la volta della mozione, a firma del consigliere Iorio, ad oggetto “Criticità nella modalità di sottoscrizione elettronica del funzionario istruttore rispetto al D.Lgs n. 82/2005 e rispetto alla legge n. 241/1990”. Ha illustrato il provvedimento lo stesso presentatore Iorio; sono seguiti gli interventi dell’assessore Pallante e di Toma. Con l’atto di indirizzo approvato all’unanimità dall’Aula, il Consiglio regionale impegna il presidente della Regione a:
• precisare come mai il software in uso presso la Regione Molise non prevede la firma digitale del funzionario istruttore privando di firma e di responsabilità i funzionari della Regione Molise;
• a rimuovere tutti gli ostacoli ripristinando la normalità della redazione degli atti pubblici alla Regione Molise.
L’Aula ha provveduto ad esaminare la mozione, a firma del consigliere Romagnuolo, ad oggetto “Screening mammografico gratuito alle donne di età compresa tra i 45 ei 49 anni di età”. Ha illustrato l’atto di indirizzo sottoscrittore Romagnuolo, è seguito l’intervento di Greco. Con la mozione approvata all’unanimità il Consiglio regionale impegna il presidente della Giunta Regione Molise, all’adozione di tutte le misure necessarie per estendere anche alle donne più giovani, di età compresa fra i 45 e i 49 anni, la gratuità del programma di screening mammografico biennale che al momento è riservato, dal Servizio Sanitario Nazionale, principalmente alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. L’Assise, infine, ha vagliato la mozione, a firma di Romagnuolo, ad oggetto “Riconoscimento figure operatore tiflologico ed educatore tiflologico”. Ha illustrato il provvedimento, che è stato poi assunto all’unanimità, il firmatario Romagnuolo; è seguito l’intervento di Greco. Con l’atto di indirizzo l’Assise legislativa ricorda che il 10 settembre del 2018, la Regione Molise ha istituito le figure dell’Operatore tiflologico e dell’Educatore tiflologico, professionalità necessarie per guidare le persone affette da disabilità visiva, cecità assoluta, primaria o secondaria, ipovisione grave. Nello specifico l’operatore tiflologico affianca, in ogni fascia della sua vita, la persona con disabilità visiva come assistente, nel quotidiano e per tutte le attività attinenti necessità e bisogni come fare la spesa, andare dal medico, comprare un vestito ed altro ancora. Mentre l’educatore tiflologico è una figura con mansioni didattiche ed educative che sostiene lo studente di scuola secondaria di secondo grado o frequentante l’Università, che realizza e struttura programmi di sostegno allo studio dentro e fuori la scuola, che pianifica orientamento e mobili. Il Consiglio chiede quindi al presidente della Regione un immediato ed urgente interessamento in merito al sollecito del riconoscimento delle figure dell’Operatore tiflologico e dell’Educatore tiflologico in sede di Commissione nazionale istruzione e formazione per sottoporlo alla Conferenza Stato Regioni per il recepimento.

M5s: “Si passi ai fatti, Florenzano ha fallito”.
“È la seconda volta che portiamo in Aula la richiesta di verifica degli obiettivi assegnati al Direttore generale di Asrem, Oreste Florenzano. Oggi è stata approvata la nostra mozione, un atto di indirizzo politico chiaro, forte. Ora, quindi, occorre che il presidente Toma agisca di conseguenza: ci aspettiamo che questo sia solo il primo passo di un percorso che porti, in tempi brevi, a sollevare Florenzano dall’incarico. Non ne facciamo mistero: per noi, il dg Asrem ha amministrato in maniera più che discutibile la sanità molisana, tanto nella gestione ordinaria che nella fase straordinaria. Facciamo degli esempi concreti. Nella prima fase dell’emergenza Covid, abbiamo avuto la possibilità di ingaggiare personale medico-sanitario con contratti a partita iva. Da subito, lanciammo la proposta di puntare su forme contrattuali più stabili, che guardassero anche al post emergenza. L’Asrem ha preferito tappare i buchi, ignorando il nostro appello. Terminato lo stato di emergenza nazionale, i famosi ‘angeli del Covid’ sono stati miseramente scaricati e la sanità molisana è tornata, immediatamente, nella solita, gravissima carenza di personale. I costi per la realizzazione del Centro Covid sono lievitati, ma il Molise resta l’unica regione senza un centro dedicato alla pandemia. Soggetto attuatore (il responsabile) è, ancora una volta, l’Asrem. Recentemente, abbiamo riscontrato delle anomalie anche nel servizio di sanificazione al Cardarelli. Da una previsione di spesa iniziale di 140.000 euro, sono stati appena liquidati ben 4.600.000 euro per la sanificazione degli ambienti ospedalieri. Una lievitazione di costi che qualunque amministratore dovrebbe scongiurare. In sostanza, sanificare il Cardarelli costa più dell’intera gestione di ospedali come il Caracciolo, il Vietri o il Santissimo Rosario. Ospedale di comunità, quest’ultimo, che è tale su carta e senza un dirigente responsabile. Già questi sarebbero ottimi motivi per rimuovere il manager della più importante azienda regionale. C’è poi una seria riflessione da fare riguardo alle occasioni perdute. Ogni anno, produciamo circa 80 milioni di mobilità passiva, a cui si aggiunge un enorme travaso di risorse tra il pubblico e il privato. In altre parole: la richiesta di prestazioni sanitarie da parte dei molisani c’è, ma viene soddisfatta da strutture di fuori regione o dai privati accreditati. Parliamo, in grandissima parte, di prestazioni ordinarie, che dovrebbe essere in grado di offrire qualunque erogatore pubblico, come tac, scintigrafie, analisi di routine. Ricapitolando: il servizio sanitario pubblico offre meno servizi ed è sempre più lento, i cittadini si rivolgono ai privati, si tagliano servizi al pubblico per carenza di risorse. È un circolo vizioso, dal quale si può uscire solo con investimenti in uomini e mezzi. La carenza di personale è l’altro grave limite del Molise. Mentre nelle altre regioni si costituiscono delle vere task-force per assicurare medici e infermieri negli ospedali, noi abbiamo un solo addetto al reclutamento e i concorsi durano anche 18 mesi. Ultimo fallimento vissuto dall’Asrem, in ordine di tempo, è quello del servizio di urgenza 118. I tempi di risposta del 118 molisano sono decisamente più lunghi rispetto alla media nazionale, ma invece di potenziarlo si continuano a togliere i medici dalle ambulanze e le ambulanze dalle postazioni. I 9 minuti di ulteriore ritardo – maturati in media dalle ambulanze molisane negli ultimi 2 anni – possono fare la differenza tra la vita e la morte. Una buona direzione all’Asrem avrebbe agito per tempo, formando i medici delle Usca in dismissione per il servizio di emergenza. Invece, i corsi di formazione interni per il pronto intervento sono fermi da anni. Una programmazione seria, poi, non avrebbe tagliato le postazioni in aree soggette ad un forte incremento della popolazione nel periodo estivo. I livelli essenziali di assistenza, in questi anni, sono gravemente peggiorati. Pensiamo al -40% degli screening oncologici per prevenire il tumore alla cervice uterina. O al fatto che solo il 35% degli over 65 con frattura del femore vengono operati entro 2 giorni, mentre gli standard nazionali prevedono percentuali minime del 60%. Potremmo continuare ancora a lungo, con tutti gli errori di quella che riteniamo una pessima direzione dell’Azienda sanitaria regionale. Ma, ormai, è solo una questione di volontà politica. Il Consiglio non ha il potere di rimuovere il dg Asrem, il Presidente sì. E, sia chiaro, crediamo che anche il Presidente-Commissario abbia delle pesanti responsabilità nel peggioramento complessivo della sanità molisana.”

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