Si è detto tanto, troppo. E ora, come hanno denunciato i rappresentanti dell’Aiop Molise, “la situazione è grave”. Neuromed e Gemelli, e con loro altri privati di eccellenza accreditati della regione nell’ambito sanitario, rischiano di dare forfait o di dover rivedere parte delle loro prestazioni. A danno dell’utenza sia molisana, sia di quella delle altre regioni che viene in Molise a curarsi.
L’operazione Verità della sezione locale dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata, che contesta i tagli previsti nel futuro Pos, all’esame di Ministeri e Consiglio regionale, è iniziata questa mattina al Centrum Palace di Campobasso. Ed è mirata ad abbattere falsi miti e luoghi comuni sbagliati nell’opinione pubblica. A partire dalla credenza, sbandierata da una parte della politica, secondo cui la sanità privata vive tagliando i soldi a quella pubblica. “Nel corso degli ultimi 20 anni, la regione è riuscita a compensare la mobilità passiva (utenti molisani che si curano altrove, ndr) grazie alla presenza di due noti centri di eccellenza quali Neuromed e Gemelli, che per le loro peculiarità rispondono alla domanda dei cittadini di una macroarea costituita dalle regioni Campania, Lazio, Puglia e Abruzzo al centro delle quali si trova il Molise”, hanno spiegato i relatori. Basti pensare che il 90% dei pazienti del Neuromed sono extraregionali.
Il Molise è infatti la regione con maggiore attrazione e quindi con mobilità sanitaria attiva se rapportata alla popolazione, e ammonta a 105 milioni di euro. Ma è anche la regione con la più alta mobilità passiva per abitanti (70 milioni di euro). E circa la tesi secondo cui bloccando l’extra-budget per i pazienti non molisani si liberano risorse per la sanità pubblica, risponde ancora l’Aiop. “L’extra-budget è a carico delle altre Regioni e il Molise lo paga ai privati solo dopo averlo materialmente incassato, trattenendo il 15%”. È l’ennesimo scontro fra pubblico e privato, su cui la politica trova terreno fertile per i prossimi appuntamenti elettorali. “La cattiva gestione dei fondi assegnati al capitolo sanitario, milioni di euro dissipati per spese non giustificate e improduttive: quelle sono le ragioni del deficit sanitario, non i privati”. A parlare in conferenza quattro rappresentanti delle due principali strutture: l’amministratore del fondo che gestisce il Gemelli, Stefano Petracca, il presidente del Neuromed, Giovanni De Gaetano, e i medici professionisti Antonio Maria Calafiore (considerato fra i 5 migliori cardiochirurghi al mondo, in forza al Gemelli) e Luigi Frati, direttore scientifico Neuromed. Intervenuto anche l’ex sub commissario della sanità molisana, Mario Morlacco.
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