Sinistri stradali, aumentano incidenti e feriti ma diminuiscono le vittime. Il tasso di mortalità in Molise resta più alto rispetto alla media nazionale

Nel 2021 si sono verificati in Molise 421 incidenti stradali che hanno causato la morte di 15 persone e il ferimento di altre 622. L’anno 2021 è caratterizzato dalla ripresa graduale delle attività e del traffico stradale ma risente ancora di periodi di lockdown leggeri attuati durante l’anno e diversificati sul territorio. Rispetto al 2020 aumentano gli incidenti (+14,1%) e i feriti (+22,9%), ma diminuiscono le vittime della strada (-40,0%) a differenza di quanto registrato a livello nazionale (+28,4% per gli incidenti, +20,0% per le vittime e +28,6% per i feriti).

Il Molise rispetto agli obiettivi europei
I Programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, per i decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale. Per il nuovo decennio di iniziative 2021-2030, gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono l’ulteriore dimezzamento del numero di vittime e dei feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di benchmark (fissato nel 2019) e il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione, Key Performance Indicators (sui temi: infrastrutture, veicoli, infrastrutture stradali, assistenza post-incidente), che l’Italia si prepara a fornire. Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte del 24,4%, meno della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2021 si registrano variazioni, rispettivamente, di -46,4% e -30,1%. Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale passa dal 4,3 al 3,6 deceduti ogni 100 incidenti, nettamente più elevato di quello nazionale che invece resta invariato (1,9 decessi ogni 100 incidenti). Nel 2021 aumenta in Molise l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) periti in incidente stradale, attestandosi su un valore superiore alla media nazionale (53,3% contro 43,9%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione è inferiore nel 2021 a quello nazionale (46,7% contro 50,9%). Sempre tra 2010 e 2021 l’incidenza di pedoni deceduti è diminuita in Molise da 14,3% a 13,3%; nel resto del Paese è aumentata da 15,1% a 16,4%.

I costi sociali
Nel 2021 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 16 miliardi e 400 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (277 euro pro capite) e in oltre 60,5 milioni di euro (206,9 euro pro capite) per il Molise; la regione incide per il 0,4% sul totale nazionale.

Il rischio di incidente stradale
Tra il 2020 e il 2021 l’indice di lesività aumenta da 144,2 a 147,7; diminuisce, invece, l’indice di mortalità, pari a (6,6 decessi ogni 100 incidenti nel 2020, 3,9 nel 2021) così come quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100), che passa da 4,4 a 2,4. L’incidentalità si registra alta lungo la costa (Termoli e Campomarino), a Bojano e Venafro e nei comuni capoluogo di provincia: si confermano le criticità della SS085, lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (28, 3 decessi e 44 feriti), e delle strade SS017, SS087 e SS647.
Nel 2021 il maggior numero di incidenti (216, il 51,3% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 3 morti (20,0% del totale) e 285 feriti (45,8%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano sulle strade urbane (+10,2%) e sulle altre strade (+13,5%), ma restano invariati sulle autostrade e raccordi). Gli incidenti più gravi avvengono sulle altre strade (6,2 decessi ogni 100 incidenti), seguiti da quelli sulle strade urbane (1,4 ogni 100).
Sulle strade urbane il 44,9% dei sinistri stradali si verifica in rettilineo, percentuale che sale al 52,7% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono in prossimità di un incrocio rappresentano il 25,9% del totale; seguono quelli che si verificano nei pressi di una di una intersezione (9,3), di una rotatoria (7,9%) e di una curva (6,9%). Lungo le strade extraurbane il 29,3% degli incidenti si verifica in curva, il 6,8% nei pressi di un’intersezione e il 5,9 nei pressi di un passaggio a livello, dosso, pendenza e galleria.

I mesi e le ore più a rischio
Le misure di contenimento adottate per contrastare la pandemia e i periodi di lockdown attuati nei primi mesi dell’anno hanno influito sulla distribuzione temporale degli incidenti stradali sull’intero territorio nazionale.
Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Molise 94 incidenti (22,3% del totale) mentre tra maggio e settembre, in coincidenza della riapertura di gran parte delle attività e del periodo di maggiore mobilità per vacanze, si contano 229 incidenti (il 54,4% di quelli avvenuti durante l’anno) in cui hanno subito lesioni 343 persone (55,1%) e 9 sono decedute (60,0%).
Oltre il 77,9% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8 e le 20 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati tra le tre e le quattro del mattino (28,6 morti ogni 100 incidenti) e le 11 e le 12 (7,7 morti ogni 100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera (3,6). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 31,0% degli incidenti notturni e il 36,6% dei feriti.

Gli incidenti stradali nelle aree urbane, intermedie e periferiche
In Molise il 16,6% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani ; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 28,5% del totale. Nei comuni delle Aree interne, caratterizzate da distanze superiori ai 27,8 minuti di percorrenza dai Poli urbani, aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), gli incidenti rappresentano il 71,5% del totale regionale. Il numero delle vittime diminuisce rispetto al 2020 sia nel totale dei Centri (-62,5%) che nelle Aree Interne (-29,4%).
Gli indicatori statistici di mortalità (3,6 decessi ogni 100 incidenti) e gravità (2,4 morti ogni 100 morti e feriti) diminuiscono sia rispetto al 2020 (6,6% decessi ogni 100 incidenti e 4,4 morti ogni 100 morti e feriti), che al 2019 (5,0% decessi ogni 100 incidenti e 3,0 morti ogni 100 morti e feriti). Nelle Aree interne i valori di entrambi gli indicatori evidenziano il permanere di una situazione critica.

I comportamenti a rischio e le persone coinvolte
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (63,7%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (138 casi, 4 vittime e 225 feriti), seguita dall’urto con ostacolo accidentale (53 casi, 2 decessi e 62 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (16,0 decessi ogni 100 incidenti); seguono lo scontro frontale-laterale (2,9 decessi ogni 100 incidenti) e il tamponamento (2,0 decessi ogni 100 incidenti). Tra gli incidenti a veicoli isolati, quelli con fuoriuscita risultano più rischiosi, con una media di 5,0 morti ogni 100 incidenti.
Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, la velocità troppo elevata e il mancato rispetto delle regole di precedenza sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 34,6% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la velocità troppo elevata incide da sola per il 15,3% mentre la guida distratta per il 12,9%.
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 15-29 anni (9,2 per 100mila abitanti) e 65 e oltre (5,2 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano l’80% delle vittime e il 67,7% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 6,7% dei morti e il 25,2% dei feriti, i pedoni il 13,3% dei deceduti e il 7,1% dei feriti. Il 50,0% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+ mentre il 77,3% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 454,3 per la classe di età 15-29 anni, a 241,0 per quella 30-44 anni.

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