Disavanzo regionale, Toma chiede a Fitto 41 mln di euro di risorse Fsc | Autonomia differenziata e Conferenza Regioni, confronto in Consiglio

Presieduto da Salvatore Micone si è riunito oggi il Consiglio regionale. Prima di iniziare l’esame dei vari punti iscritti all’ordine del giorno, il presidente della Giunta regionale, Donato Toma, ha dato notizia all’Aula di aver scritto al Ministro per gli affari europei e delle politiche di coesione e PNRR, Raffaele Fitto, e per conoscenza al Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, per chiedere che i 41 milioni di euro di disavanzo di esercizio 2021 della Regione Molise vengano coperti, con un importo di pari grandezza, nel FSC 2021-2022. Toma ha anche comunicato di aver riportato al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, in un incontro avuto in questi giorni, la posizione della Regione Molise rispetto al regionalismo differenziato, che è quella già espressa in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni, e contenuta nell’impegno della mozione votata sul tema dal Consiglio regionale il 19 febbraio 2019. Infine, per quanto riguarda l’istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome (oggi organo politico istituito, a suo tempo, su base volontaria da parte delle diverse regioni e province autonome), Toma ha opportunamente informato il Consiglio regionale di un protocollo d’intesa che verrà presto approvato da tutti i presidenti di Regione circa la valorizzazione del ruolo della Conferenza. Il documento, tra le altre cose, esprime l’auspicio dell’apertura di una nuova stagione in cui vi sia una reale complementarietà tra i diversi livelli istituzionali. Nel testo del protocollo d’intesa, quindi, si chiede, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione, l’istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, quale principale organismo di coordinamento delle funzioni assegnate alle autonomie regionali. Si sono quindi svolti una serie di atti rogatori, ai quali ha fornito risposta per la Giunta regionale, il vice presidente, Vincenzo Cotugno. In particolare, si sono svolte:
• Interrogazione con risposta scritta e orale, a firma dei consiglieri Greco, Fontana e Primiani, ad oggetto “Attuazione degli impegni contenuti nella mozione “Programmi di Prevenzione al randagismo” approvata dal Consiglio Regionale in data 13 Gennaio 2020″. Per gli interroganti, rispetto alla risposta ricevuta, Greco si è detto non soddisfatto.
• Interrogazione con risposta scritta e orale, a firma del consigliere Greco, ad oggetto “Funzionamento e designazione delle commissioni sanitarie e dei collegi medici di cui alla L.R. 11 febbraio 1999, n.6”. L’interrogante Greco, rispetto alla risposta ricevuta, si è detto non soddisfatto.
• Interrogazione con risposta orale, a firma del consigliere Greco, ad oggetto “Individuazione cabina di regia PNRR-problematicità”. L’interrogante, rispetto alla risposta ricevuta, si è detto non soddisfatto.

Il capogruppo Pd, Fanelli: “Finalmente rispettata la volontà dell’Aula”.
“Un argomento che ai più dice poco, ma che inevitabilmente inciderà sulla vita di tutti – e negativamente – se dovesse passare la proposta del Ministro Calderoli e della Lega Nord sull’autonomia differenziata.
ùQuesta mattina, in Consiglio regionale, abbiamo registrato una presa di posizione da parte del Presidente Toma, che dopo le dichiarazioni non troppo chiare rilasciate a Lipsia, ha precisato che ha sottoposto al Governo la mozione sulla presa di posizione che il Consiglio regionale, su mia proposta, ha votato all’unanimità a febbraio 2019.
Sostanzialmente, il documento avanzato da Calderoli, per quanto si legge dalla stampa, riprende il tema della destinazione dei proventi delle tasse meno solidale. Più destinata alle regioni ricche.
Al contrario, la posizione assunta dal Consiglio regionale su mia proposta già tre anni fa, afferma che prima bisogna individuare, assicurare e garantire i lep attraverso una perequazione reale e solidale, soprattutto per le regioni rimaste indietro sulla strada dello sviluppo come il Molise. Diritti uguali per sanità, scuola, infrastrutture.
Cosa abbiamo chiesto nello specifico al Governo?
Che si porti avanti, d’intesa con le Regioni, un accordo che parta dalla fissazione e la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, così come impone l’articolo 117, lettera m, della Costituzione.
Quindi che la previsione del trasferimento di risorse sulle materie assegnate alle regioni sia ancorato esclusivamente a oggettivi fabbisogni territoriali, escludendo ogni riferimento ad indicatori di ricchezza e che i principi di coesione e solidarietà fra le Regioni siano caratterizzati dalla salvaguardia dei trasferimenti finanziari a fini perequativi.
Per farlo, forte spazio alla perequazione, in primis infrastrutturale.
Un’importante presa di posizione di tutta l’Aula, che ringrazio ancora una volta, che ha impegnato Toma anche a promuovere, presso il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Consiglio dei Ministri e la Conferenza delle Regioni, un’adeguata ripresa della legge n. 42/09, ivi inclusa la definizione dei costi standard, e del principio di cui all’articolo 9, lettera g), comma 3, secondo cui la ripartizione del fondo perequativo tiene conto, per le regioni con popolazione al di sotto di una soglia da individuare con i decreti legislativi, del fattore della dimensione demografica in relazione inversa alla dimensione demografica stessa.
Cioè, l’autonomia differenziata non può lasciare indietro nessuno, specialmente il Molise che sconta ritardi sociali e infrastrutturali enormi rispetto alle altre regioni, soprattutto con quelle del Nord governate dal centrodestra che vorrebbero mantenere sul proprio territorio gran parte del loro gettito fiscale.
Dunque, mi auguro che il Presidente Toma, la Giunta e anche il segretario regionale della Lega Maroni difendano i diritti e le esigenze del Molise in ogni sede, dalle segreterie nazionali, alla Conferenza delle Regioni e soprattutto nei confronti del Governo nazionale, subordinando “ogni tipo di intesa che preveda trasferimenti di poteri e risorse ad altre regioni alla preventiva definizione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (art.117, lettera m), della Costituzione”, così come recita la mozione, ricordo ancora una volta, votata all’unanimità da tutte le forze politiche.
E’ programmato già da questa settimana un nuovo incontro delle regioni. Pare Calderoli voglia procedere in due step. Ma per farlo ora dovrà tenere conto della mozione che definisce con chiarezza cosa pensa il Molise.
Da parte mia, da parte del Partito Democratico che è sempre stato chiaro sull’autonomia differenziata e sulla sua matrice solidaristica, non molleremo di un millimetro, affinché il Meridione e il Sud abbiano quel che la Costituzione riconosce a tutti: uno stato che offre pari dignità e possibilità in ogni territorio”.

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