Radioterapia, arriva il parere del Ministero. Toma: “Solo Irccs e policlinici universitari possono prescrivere prestazioni”

Il governatore e commissario ad acta interviene in Consiglio regionale, rispondendo al Gemelli

“Abbiamo chiesto un parere e il Ministero della Salute ha chiarito che le strutture private che non sono policlinici universitari o IRCCS non possono prescrivere prestazioni. Per questo motivo il Gemelli Molise non può fare prescrizioni su ricettario, nello specifico per la radioterapia. Nulla cambia per i malati oncologici: i tempi sono già prescritti dalla normativa così come le urgenze”. Lo ha detto oggi in Consiglio regionale il presidente Donato Toma, intervenendo del dibattito sugli accordi Regione-privati nel settore sanitario. “Non è un’iniziativa commissariale – ha aggiunto Toma – ma un dovere che deriva, come detto, dal parere del Ministero della Salute”.

Michele Iorio: “Decreto del commissario ingiustificato. Così si complica l’accesso alle terapie”.
“Trovo decisamente ingiustificato il decreto della struttura commissariale relativo alle prescrizioni radioterapiche.
Il centro prescrittore presso il Cardarelli per poter fare la radioterapia di cui parla Toma è un controsenso perché creerà un andirivieni tra la prescrizione originaria e il piano terapeutico che è di stretta competenza del radioterapista e del fisico sanitario così come previsto dall’art. 6 del DPR 484/1997.
Quindi in base alla legge la prescrizione radioterapica viene fatta dallo stesso radioterapista che però non è una prestazione che si svolge presso l’Asrem.
Il decreto della struttura commissariale dunque accentua le difficoltà di accesso alle terapie in questione, complica il percorso terapeutico ottenendo un solo risultato: spingere i pazienti molisani ad andarsi a curare fuori regione per una terapia salvavita.
Fino ad oggi il problema era stato risolto durante la mia legislatura fornendo il ricettario regionale anche alla struttura del Gemelli.
Cosa abbia spinto Toma a porre in essere un tale provvedimento non lo riesco ancora a capire e appare solo come un atto iniquo nei confronti dei pazienti molisani in primis e della struttura Gemelli SpA.
Da oggi in poi quindi sarà più facile curarsi fuori regione che non in Molise”.

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