Donato Toma ha annunciato le sue dimissioni da Commissario alla Sanità del Molise. Lo ha affermato lui stesso in conferenza stampa questa mattina a Palazzo Vitale, confermando le indiscrezioni che già circolavano nelle scorse ore. Lunedì 20 marzo la comunicazione ufficiale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La nomina del sub commissario, Marco Bonamico – in sostituzione di Giacomo Papa (anche lui dimissionario), – senza una preventiva consultazione con Toma, è stata uno dei motivi che ha spinto il governatore a prendere la decisione. Le settimane successive sono evidentemente state la conferma di quanto temuto, un “controllore” da Roma con cui è mancata subito la sinergia e con potere di agire, all’occorrenza, anche in maniera autonomia. L’ultimo avvenimento, l’accordo con il Gemelli Molise, con il pagamento degli arretrati e la possibilità di riaprire Radioterapia, al cui incontro era presente Bonamico e assente Toma, è stata forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Gli eventi a catena hanno fatto forse presagire questo epilogo. Dopo la conferenza stampa del 20 febbraio, in cui la Struttura Commissariale ha difeso il suo operato sul caso Radioterapia, è arrivata la convocazione al Ministero della Salute, subito dopo le dimissioni di Papa e la nomina di Bonamico, quindi l’incontro con il Gemelli Molise. Di fatto Toma, in questo scontro, ne è uscito sconfitto. “Pagherò un prezzo politico salato per aver difeso la sanità pubblica”, ha aggiunto. Un prezzo che sta già pagando. Il presidente della Regione si ritrova in questa fine legislatura sempre più isolato. Una giunta a pezzi e una Struttura Commissariale (considerata da lui comunque “strumento non efficace” per gestire la sanità locale) che gli è sfuggita dalle mani. In merito all’incontro di ieri sera con gli operatori del 118 ha affermato che il Tavolo Tecnico ha dato parere non favorevole all’integrazione contrattuale per 40 medici. (seguono aggiornamenti)
giovedì 18 Settembre 2025 - 04:03:47 PM
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