Lotta alla mafia, l’arma per vincere è “culturale”. Il Generale “in prima linea” Giuseppe Governale incontra gli studenti all’Unimol

Un faccia a faccia con il giornalista Sergio Bucci per testimoniare la sua lunga esperienza e invitare i ragazzi al rispetto delle regole

Nella mattinata odierna a Campobasso presso l’Università degli Studi del Molise si è tenuta una conferenza sul tema “La mafia teme di più la scuola o la giustizia?”. L’incontro, che ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari, per l’Arma sia della linea territoriale che addestrativa, nonché di un folto numero di studenti sia di alcuni istituti di secondo grado del capoluogo che dell’ateneo molisano, è stato introdotto dal saluto del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Molise Luca Brunese che ha reso gli onori di casa. Ha poi preso la parola il giornalista di Rai Molise Sergio Bucci, autore di diversi saggi storici sul Molise, che ha dialogato con il Generale di C.A. dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Governale, attualmente Comandante delle Scuole dell’Arma.

Proprio la conoscenza diretta nonché l’esperienza acquisita sul campo sono stati tra gli argomenti con cui l’Alto Ufficiale si è intrattenuto con la platea presente nell’Aula Magna dell’Università molisana apparsa molto interessata alla tematica trattata nel corso della conferenza. Il Generale Governale dopo una ricostruzione storica ed attuale della lotta alla mafia si è soffermato sulle vulnerabilità e sugli aspetti culturali che ancora alimentano le mafie e in generale sui comportamenti devianti che tuttora favoriscono la cultura mafiosa, invitando le nuove generazioni al rispetto delle regole e all’assunzione delle responsabilità quali elementi imprescindibili per una sana crescita sociale. L’Alto Ufficiale, prima di concludere, ha rilanciato con passione l’impegno del Paese contro uno dei suoi mali più insidiosi, narrando diversi episodi ed aneddoti della cultura mafiosa forte della sua decennale esperienza sul campo. Al termine del dibattito, a testimonianza dell’interesse suscitato dall’argomento, alcuni giovani hanno posto delle domande molto interessanti riscuotendo il consenso degli intervenuti.

Il Generale Governale, nel corso della sua ultraquarantennale carriera militare, ha ricoperto incarichi di staff al Comando Generale dell’Arma, alla Scuola Ufficiali e allo Stato Maggiore della Difesa; nel 2013, promosso Generale di Brigata, fu nominato Comandante della Legione Carabinieri Sicilia per poi assumere nel 2015 l’incarico di Comandante del ROS dell’Arma, reparto con compiti di antiterrorismo ed antimafia. Prima dell’attuale incarico di comando, il Generale Governale è stato dal 2017 al 2020 anche direttore della DIA, dove ha ottenuto lusinghieri risultati nella lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo. Ha pubblicato due saggi, uno nel 2014 dal titolo “Accanto agli italiani. Carabinieri e nazione, due secoli di fedeltà e servizio” in occasione del bicentenario dell’Arma ed il secondo nel 2021 dal titolo “Sapevamo già tutto. Perché la mafia resiste e dovevamo combatterla prima”, frutto della sua esperienza nella lotta alla mafia.

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