Licenziato e accusato di aver danneggiato i macchinari, dipendente Vibac reintegrato sul posto di lavoro dal giudice

I fatti contestati risalgono al febbraio del 2022 quando la società Vibac licenziava il lavoratore dopo averlo accusato di non aver posto in essere le dovute cautele e controlli manutentivi a salvaguardia dei macchinari con conseguenti guasti e danni alla produzione aziendale. Il lavoratore, ritenendo inesistenti, infondate e ingiuste le gravi accuse mossegli, si rivolgeva agli avvocati Vincenzo Iacovino, Claudio Fasciano, Silvio Iafigliola e Domenico Porfido per contestare la condotta strumentale dell’azienda volta ad espellere il lavoratore.
Il Tribunale del Lavoro di Larino, nella persona della dott.ssa Cucchiella, dopo aver accertato l’assenza dei fatti contestati, ha annullato il licenziamento e disposto la reintegrazione del lavoratore condannando la Vibac al pagamento del risarcimento dei danni.
“La decisione – commentano i legali – riporta giustizia con il ripristino del rapporto di lavoro del dipendente, che coraggiosamente ha combattuto avverso il licenziamento in un momento in cui la proprietà della VIBAC ha disposto la collocazione in cassa integrazione della pressoché totalità dei dipendenti con avvio della procedura dei licenziamenti collettivi”.

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