Dal gaming alla cybersecurity: quali settori offrono più opportunità lavorative in Italia

Il tema del lavoro tiene sempre banco in Italia, un Paese che ha tra i suoi temi caldi, storicamente, proprio quello del mondo lavorativo. Ogni anno bilanci e prospettive future vertono sul tema lavoro, non senza polemiche data l’involuzione in cui è entrato il Belpaese nei primi anni Duemila: anche per il 2023 per l’Italia si parlerà di crescita zero. Ad incidere ovviamente gli alti costi dell’inflazione, della crisi energetica, della guerra in Ucraina. Ma non solo. Se la disoccupazione è stabile per gli adulti all’8%, secondo i valori canonici delle stagioni pre-crisi, a preoccupare è la disoccupazione giovanile che in Italia supera il 20%, con picchi particolarmente alti nel Sud del Paese.
Eppure, c’è chi sostiene che il 2023 sarà in parte l’anno della svolta, in particolar modo per quanto riguarda impieghi che comprendano lo sfruttamento delle nuove tecnologie, con la nascita di figure ibride e l’implementazione di figure nuove a sostegno delle innovazioni che via via vanno caratterizzando l’asse economico della Penisola. Ebbene, da studi recenti elaborati mediante l’ausilio di Linkedin, è emerso con tutta chiarezza che ci sono degli impieghi che in Italia nel corso di quest’anno saranno trainanti. Per l’economia, ovviamente, ma anche per i giovani. Nella speranza di contrastare i fenomeni legati alla disoccupazione, che le varie crisi del mondo contemporaneo hanno solo acuito.

Le principali opportunità di lavoro nel 2023 in Italia

Tra i settori maggiormente in crescita spicca quello del marketing, in particolare legato allo sviluppo commerciale. Un settore che raccoglie sempre più consensi e che si sta ponendo in una posizione di assoluta centralità nel mondo della vendita. Ma grande spazio viene riservato anche agli specialisti di sicurezza online – altrimenti detta cybersecurity – che è oggi il core business di tutte le realtà che si muovono online.
Tra i settori in ascesa spicca anche quello del gioco pubblico legale, capace di rappresentare da solo l’1% del PIL e generare 11 miliardi di reddito fiscale. I dati più importanti sono relativi al fenomeno occupazione, dal momento che il gioco pubblico offre oggi lavoro ad oltre 300.000 impiegati tra diretti ed indiretti. Spazio anche ai dati, che sono sempre più decisivi nei processi di sviluppo e produzione: da qui una crescente richiesta di data specialist e data engineer, figura specifica che lavora su set di dati grezzi raccolti per sviluppare e perfezionare sistemi ad hoc che usino dati analitici e operativi. Un settore sempre più immerso nel mondo della tecnologia, così come quello del Machine Learning e della robotica.
Alcuni degli impieghi che maggiormente sono richiesti nel corso dell’anno e che sono destinati peraltro a raggiungere una posizione preminente nel futuro più prossimo. Per un Paese che deve e vuole ripartire le opportunità, a ben guardare, non mancano.

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