“Ricordare la tragedia di Marcinelle e le tante vite, tra cui 7 molisane, che in quell’incidente furono perse, rappresenta sicuramente un impegno morale oltre che istituzionale, che ci consente di riflettere oggi, a tanta distanza temporale da quei fatti, sul fenomeno sociale dell’emigrazione italiana del primo dopoguerra e sulle condizioni in cui i nostri connazionali erano costretti a lavorare. Parimenti abbiamo la possibilità, e direi anche il dovere, di fare in questa occasione il punto su quanta strada abbiamo fatto come civiltà occidentale, e italiana nel particolare, nell’assicurare una sempre maggiore sicurezza e dignità nei luoghi di lavoro”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Quintino Pallante, in occasione della “Giornata del sacrificio del Lavoro Italiano nel mondo”, istituita in occasione della ricorrenza dell’incidente avvenuto nella miniera di carbone di Bois du Cazier di Marcinelle in Belgio dell’8 agosto 1956, nella quale persero la 262 minatori, tra i quali 132 connazionali e 7 molisani.
“Fare memoria di quei fatti – ha detto ancora Pallante, – tenendo presente i tanti incidenti sul lavoro che li precedettero (basti pensare all’incidente simile di Monongah del 1907 in cui morirono altri operai molisani) e purtroppo li susseguirono (come dimenticare la vita persa di un operaio cinquantunenne a Montagano nella scorsa settimana), costringe tutti, istituzioni, mondo imprenditoriale, associazioni di categoria e sindacali, cittadini, a ricordare e ribadire quanto il lavoro e lo sviluppo economico debbano, per svolgere pienamente il loro influsso benefico in una comunità più o meno ampia, basarsi sulla garanzia di sicurezza e dignità di ogni persona impiegata a vario titolo e modo in ogni sistema produttivo. La persona e la sua dignità, che si declina anche nel poter svolgere un lavoro senza rischiare di perdere la vita, sono il fulcro di ogni politica di sviluppo ed occupazione. Ovviamente queste tematiche mi sono particolarmente care sia come uomo delle istituzioni, sia cittadino impegnato in politica, ma anche e soprattutto come imprenditore e professionista, convinto che l’intrapresa, per raggiungere i suoi obiettivi, si avvale principalmente e insostituibilmente di un capitale umano unico e prezioso che va protetto e difeso in ogni modo. In questo giorno, dunque, nel ricordare quelle vittime dell’incidente nella miniera di Marcinelle, manteniamo ferme nella nostra memoria tutte le persone che hanno perso la vita o sono state ferite in incidenti sui luoghi di lavori, ribadendo l’impegno di ciascuno a fare in modo che la sicurezza in ogni luogo di occupazione possa essere un obiettivo comune e primario dell’intera nostra società”.
Il presidente della Regione, Roberti: “Sicurezza sul lavoro è priorità. Ricordare sacrificio di tanti nostri connazionali”.
“Ricorre oggi, 8 agosto, il 67° anniversario della strage di Marcinelle: un’esplosione nella miniera di carbone nella cittadina belga uccise 262 minatori sui 275 in turno.
136 erano italiani, emigrati in base al Protocollo italo-belga che prevedeva l’invio di 50mila lavoratori in cambio di carbone.
Sette i molisani che morirono soffocati nelle gallerie dalle mortali esalazioni di gas.
Non dobbiamo dimenticare quanto accaduto quel giorno d’estate, quando anche il Molise pagò il suo tributo col sacrificio dei nostri corregionali, impegnati in Belgio per dare dignità alle proprie famiglie, dando loro migliori condizioni di vita.
I nostri connazionali, nei decenni trascorsi, hanno contribuito alla crescita del benessere delle nostre comunità e a loro va il ricordo, nonché il nostro ringraziamento per aver dimostrato come gli italiani si siano sempre rimboccati le maniche. Lavoratori instancabili che non hanno esitato a lasciare il proprio Paese, evidenziando forza, sacrificio e coraggio.
Il nostro legame con gli italiani all’estero è stato sempre forte e coeso. Tante le storie degli emigrati, di successo ma anche di aspettative deluse, tramandate e che rappresentano parte della nostra storia.
La tragedia di Marcinelle, oltre a ricordare i nostri connazionali e corregionali in un periodo di emigrazione per trovare lavoro, ci rammenta l’importanza e il lavoro che c’è da fare per il rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro”.