La storia del finanziere Michele Garofano: un tuffo mortale seguito dall’oblio delle istituzioni. E resta il giallo per un appuntamento “disertato”

Lago Maggiore, ore 10,30 del 3 agosto 1981: un tuffo e subito dopo la morte. Protagonista della triste vicenda un Finanziere di 20 anni, originario di Sant’Elia a Pianisi (CB). La notizia rimbalza immediatamente tra le agenzie e trova spazio sulle testate nazionali. Così, La Stampa del successivo 4 agosto: «… era praticamente arrivato fin sulla riva quando è sparito annaspando. Risultati inutili gli sforzi di altri militari subito gettatisi in acqua …». Accorrono squadre di sub, sia italiane che svizzere. Il corpo viene individuato e recuperato qualche ora più tardi. Il giovane si chiamava Michele Garofano e da pochi giorni era in forza alla Brigata della Guardia di Finanza di Piaggio Valmara. Classe 1961, sportivo, appassionato di calcio, coetanei e familiari lo ricordano valido e brillante nel ruolo di portiere. Da ragazzino, una embrionale vocazione sacerdotale lo aveva portato a frequentare le scuole medie a Sant’Eufemia, in Abruzzo.

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Era passato poi ad Orvieto per il biennio dell’Istituto Magistrale. A seguire, il rientro a Sant’Elia a Pianisi, dove per qualche anno aveva alternato lavori saltuari, come muratore, idraulico ed elettricista. Nell’agosto del 1980, la chiamata alle armi lo porterà in Trentino per gli obblighi di leva. Qualche mese più tardi, ad ottobre, approda alla Guardia di Finanza, all’esito di selezioni felicemente superate. Destinazione Predazzo (TN), ancora in Trentino, dove frequenta il 50° Corso «SASS MAOR» presso la Scuola Alpina del Corpo. Qui consegue anche il diploma di qualificazione Alpestre, con specializzazione sci e roccia. Supera quindi il percorso formativo e col grado di Finanziere viene destinato al valico di frontiera di Piaggio Valmara dal 20 luglio 1981. Michele era l’ultimo di sei figli. Il primo agosto 1981, scrive alla famiglia con toni entusiastici: segnala infatti di trovarsi a proprio agio presso la nuova destinazione. La lettera giungerà a Sant’Elia qualche giorno dopo la sua tragica fine. Sull’episodio cala il sipario. Una struggente solitudine accompagnerà negli anni il dolore dei familiari. Tutto finisce nel dimenticatoio. Insieme a qualche mistero. Ce ne parla Sandro, figlio di una delle due sorelle di Michele. «Avevo quattro anni, – racconta Sandro – lo zio Michele mi aveva da poco regalato un paio di guanti da portiere. I fatti di quei giorni sono oggi ben impressi nei ricordi di mia madre e di mia zia, ed ovviamente, sono stati anche a conoscenza di ogni altro familiare, finchè in vita. Alle ore 13 circa di quel drammatico 3 agosto 1981, una pattuglia della Guardia di Finanza di Campobasso si recò a Sant’Elia presso la famiglia Garofano. In quel momento erano presenti in casa soltanto mia nonna Maria Saveria ed il figlio Salvatore, invalido. Nonno Antonio, cantoniere, era al lavoro. Sarebbe rientrato a casa soltanto dopo le ore 17. I Finanzieri lo cercarono tempestivamente. A seguire, appresa la notizia della tragedia, i nonni partirono per Piaggio Valmara. Con loro, anche mio padre e zio Luigi».

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Sandro ci mostra foto e documenti. Prevale la commozione e la voce cala di tono, fino a diventare sussurro, poi aggiunge: «Trovarono la salma in una bara, composta con un abito civile. Fu riferito che la morte era sopraggiunta per arresto cardiaco. Mentre erano nella caserma di Piaggio Valmara, un giovane si avvicinò a mio padre. Chiese chi fossero quelle persone venute dal sud. Mio padre fornì quindi tutte le spiegazioni del caso. A quel punto, il giovane disse che aveva alcune cose da riferire e fissò un appuntamento ben preciso in un luogo fuori dalla caserma. Mio padre si presentò puntuale a quell’appuntamento, ma non trovò nessuno. Aspettò anche molto tempo, ma di quel giovane nessuna traccia. I funerali ebbero luogo a Sant’Elia a Pianisi qualche giorno dopo. Dalla chiesa al cimitero la bara fu portata a spalla da alcuni amici di mio zio Luigi, fratello di Michele e di mia madre. Non fu registrata alcuna partecipazione istituzionale, né quel giorno, né successivamente. Un vuoto incomprensibile, che a distanza di tanti anni, ci appare ancora privo di spiegazioni».

Antonio Lanza

Descrizione immagini
Foto 01: Michele Garofano (quarto da sinistra, in piedi), durante il servizio militare di leva (Archivio privato Famiglia Garofano, per gentile concessione)
Foto 02: Michele Garofano, in uniforme da Allievo Finanziere (Archivio privato Famiglia Garofano, per gentile concessione)
Foto 03: Michele Garofano (terzo da sinistra), in uniforme da Allievo Finanziere (Archivio privato Famiglia Garofano, per gentile concessione)
Foto 04: Diploma di qualificazione Alpestre (Archivio privato Famiglia Garofano, per gentile concessione)
Foto 05: Stralcio lettera 01.08.1981 (Archivio privato Famiglia Garofano, per gentile concessione)

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