La Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone ha condannato il molisano Pietro Ialongo, 40enne di Cerro al Volturno, a 24 anni di reclusione per il femminicidio di Romina De Cesare, commessa 35enne, anche lei originaria di Cerro e sua ex fidanzata, avvenuto la sera del 2 maggio 2022, a Frosinone, nell’appartamento della coppia. I giudici popolari hanno accolto la richiesta della pubblica accusa, aggiungendo un anno in più alla pena richiesta dal pm Vittorio Misiti. I legali di parte civile avrebbero voluto la pena massima per l’imputato, mentre la difesa aveva provato sin dall’inizio a dimostrare la sua incapacità temporanea di intendere e volere (la perizia psichiatrica però aveva dato esito negativo). L’efferato delitto – Ialongo sferrò 14 colpi con un coltello da cucina sul corpo di Romina – avvenne nel giorno in cui lei avrebbe dovuto lasciare l’appartamento per andare a vivere con il nuovo compagno. Ma il 40enne non aveva mai accettato la fine di quella relazione, terminata da mesi. E pur di non farsene una ragione e lasciarla andare, ha preferito distruggere la vita di lei, in modo atroce, oltre che rovinare per sempre la sua e quella dei familiari di entrambi. Quello di Romina – che ha toccato la comunità molisana – è stato purtroppo uno dei numerosi femminicidi che ancora oggi si registrano per motivi spesso simili e che hanno in comune la deviata concezione culturale della possessività e dell’ego maschile ferito. A una relazione finita si sopravvive, alla follia umana no.
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