Storie simili che si ripetono, campagne di sensibilizzazione che in alcune circostanze fanno un buco nell’acqua. Nelle scorse settimane altri due episodi di violenza sulle donne sono stati registrati dalle forze dell’ordine in provincia di Campobasso con un seguito giudiziario.
Nel primo caso una donna è stata vittima di maltrattamenti da parte del compagno 32enne, autore – secondo quanto raccolto in denuncia e ricostruito dai Carabinieri della Compagnia di Bojano – di violenza psicologica e minacce, culminati in un clima di terrore e sofferenza per lei e il figlio minore. L’indagato probabilmente anche a causa di una morbosa forma di gelosia avrebbe attuato comportamenti persecutori nei confronti della compagna, tra cui minacce di morte, insulti e il controllo ossessivo delle sue comunicazioni telefoniche, impedendole inoltre di uscire di casa senza il suo permesso. Infine il minore, figlio avuto da una precedente relazione dell’indagato, sarebbe stato vittima di maltrattamenti, come confermato dalle fonti investigative.
Nel secondo caso, la Squadra Mobile della Questura di Campobasso ha dato esecuzione ad una misura a carico di un soggetto indagato per maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie. L’uomo nel corso degli anni avrebbe sottoposto la donna a comportamenti violenti e reiterati, sia verbali che fisici, lasciandole in più circostanze lividi sul viso. L’ennesimo episodio nella notte tra il 12 e il 13 ottobre quando il marito l’ha colpita al volto provocandole lesioni refertate presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli di Campobasso.
Per entrambi il giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Campobasso, su richiesta della locale Procura, ha disposto il divieto di avvicinamento alle vittime, con applicazione del braccialetto elettronico. Il dispositivo entra in funzione in caso di violazione della distanza di sicurezza imposta dall’Autorità Giudiziaria, circostanza che determinerà l’arresto in flagranza del soggetto.