Si chiama Sofia è una femmina ed è uno dei cinque fratini marcati (prima volta in Molise) con un anellino identificativo lungo le coste di Termoli. È con l’inanellamento scientifico che prosegue il lungo monitoraggio che da decenni viene svolto nella regione per studiare e proteggere il Fratino (Charadrius alexandrinus), un piccolo uccello costiero in grave pericolo di estinzione. Il suo nome è stato scelto come omaggio a Sofia Peresjalawzewa prima donna a lavorare nella Stazione Zoologica, una donna che ha dedicato la sua vita alla scienza. Sofia inanellata in data 13 aprile 2025 è stata immortalata con il compagno ed un pullo a circa un kilometro dalla zona di deposizione. Nel mese di aprile 2025, Sofia è stata inanellata da Rosario Balestrieri, ornitologo della Stazione Zoologica Anton Dohrn e inanellatore riconosciuto dall’ISPRA.
Il suo anellino giallo con su scritto il codice “CSZ”, aiuterà infatti a riconoscerla a distanza e a raccogliere dati sulle sue abitudini e sul suo comportamento. Si potrà così capire se le coppie rimangono stabili durante la stagione riproduttiva e negli anni successivi, permettendo anche di individuare i luoghi dove trascorrono l’inverno, le rotte migratorie e, di conseguenza, proteggere meglio la specie.
Il Fratino in Italia rischia concretamente l’estinzione se non si ricorre a provvedimenti rilevanti e tempestivi. Va necessariamente incrementato l’impegno istituzionale per la tutela di questa specie e riviste le modalità di gestione delle spiagge, elaborando procedure che riducano l’utilizzo di mezzi meccanici per la pulizia e salvaguardino le spiagge libere, unici luoghi in cui ancora insistono lembi di ambiente dunale, vitali per il Fratino. Inoltre è fondamentale l’istituzione, da parte della Regione Molise di aree protette nelle zone di maggior presenza della specie, creare “PIU’SPIAGGE” per il Fratino sarebbe cosa utile.
Il progetto di tutela del Fratino, portato avanti da tantissimi anni da Ambiente Basso Molise, (si ricorda che ABM è l’unica associazione autorizzata dalla Regione Molise e dalla Capitaneria di Porto ad effettuare il censimento) si concentra sull’individuazione e la protezione di coppie, uova e nidi, oltre che sul censimento e il monitoraggio dei piccoli che cercano di sopravvivere tra mille difficoltà. Questi uccelli rischiano infatti di scomparire dal Molise e, più in generale, dall’Italia, dove si sta registrando un preoccupante declino demografico e di successo riproduttivo. Le principali cause sono legate all’impatto del modo scellerato con cui gestiamo e utilizziamo le spiagge, oltre a problemi locali come l’utilizzo illecito di automezzi, quad e moto da cross sulle spiagge.
La specie è molto sensibile alle alterazioni ambientali dei litorali e per questo rientra nei criteri di assegnazione della bandiera blu della FEE (la prima associazione a chiedere l’inserimento nei parametri di assegnazione è stata ABM nel 2016). Il Fratino ci ricorda che la spiaggia non è un substrato inerte in cui piantare l’ombrellone, ma un ecosistema, fatto di equilibri e specie che abitano una casa di sabbia, che rischia di perdere la sua componente vitale.
È rimasta davvero poca sabbia nella clessidra per salvare la biodiversità delle spiagge in questa corsa contro il tempo.
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