I Carabinieri hanno dato esecuzione a tre ordinanze di misura cautelare, tutte consistenti nel divieto di avvicinamento per i reati (a vario titolo) di maltrattamenti o stalking e firmate dal giudice per le indagini preliminari di Campobasso, nei confronti di altrettante persone.
Allontanata una 40enne per maltrattamenti su marito e figlia.
Il pomeriggio di venerdì 20 giugno i Carabinieri del Comando Stazione di Favaro Veneto (VE) hanno dato esecuzione all’Ordinanza di misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, del divieto di avvicinamento all’abitazione e alle persone offese, con obbligo di mantenere una distanza di 500 metri, e dell’applicazione del dispositivo del braccialetto elettronico con eventuale applicazione dell’ulteriore divieto di dimora in provincia di Campobasso in caso di rifiuto di quest’ultimo, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Campobasso su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di una 40enne di origini ucraine, temporaneamente dimorante in Veneto, resasi responsabile del reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi, alla presenza di minori.
L’attività di indagine, coordinata dall’Ufficio del Procuratore ed eseguita da personale della Stazione Carabinieri di Campobasso, ha permesso di ricostruire analiticamente le condotte molestatrici e violente reiterate dalla donna nei confronti del marito, un 41enne di origini campane residente a Campobasso, e nei confronti della figlia di 4 anni.
I fatti persecutori, iniziati nel 2022 a causa di uno stato depressivo della donna, si sono estrinsecati in atteggiamenti di rabbia soprattutto nei confronti del marito.
Nel corso delle indagini, è emerso che la donna ha aggredito il marito con schiaffi e calci, alla presenza della figlia minore. Successivamente è stata accertata una patologia di tipo psichiatrico e una dipendenza dall’alcol.
Misura a carico di un 60enne per maltrattamenti verso moglie e figlio
Nel corso della giornata del 24 giugno, a Campobasso, personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alle persone offese emessa dal Tribunale di Campobasso – Ufficio del GIP su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Il Giudice competente ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare per un 60enne del capoluogo con l’ulteriore prescrizione di non avvicinarsi al figlio ed alla moglie, con applicazione del braccialetto elettronico di controllo.
La misura è stata applicata all’indagato resosi responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie e del figlio e di lesioni personali nei confronti della moglie.
In particolare, l’indagato nel corso degli anni ha sottoposto la moglie a reiterate violenze sia verbali che fisiche, che la donna non aveva mai denunciato per la vergogna, ma che avevano di fatto causato, da circa 8 anni, il completo deterioramento dei rapporti, nonostante la prosecuzione della convivenza. Le condotte violente dell’uomo si erano indirizzate, nel corso degli anni, anche nei confronti del figlio, vittima anch’egli degli stessi maltrattamenti.
Stalking ai danni dell’ex fidanzata, braccialetto elettronico per un 39enne
Nella mattinata del 25 giugno i Carabinieri della Stazione di Campobasso hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura della Repubblica, per l’applicazione della Misura Cautelare – prevista dal combinato disposto di cui agli artt. 272 e segg C.P.P. del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da essa frequentati, con obbligo di mantenere una distanza di 500 metri, applicazione del dispositivo del braccialetto elettronico con eventuale applicazione dell’ulteriore divieto di dimora in Provincia di Campobasso in caso di rifiuto dei quest’ultimo.
La misura in questione è stata applicata ad un 39enne di Campobasso gravemente indiziato del reato di atti persecutori, a seguito di comportamenti violenti ed ingiuriosi nei confronti della ex fidanzata coetanea, anch’ella di Campobasso, contornati da scenate di gelosia, inaspriti da diverse intrusioni sul luogo di lavoro.
Le condotte reiterate erano tali da innescare un fondato timore per l’incolumità della vittima che le ingeneravano un perdurante stato di ansia, tale da costringerla ad alterare le sue abitudini di vita per il timore di incontrarlo.
L’attività investigativa esperita dai Carabinieri, coordinati da questa Procura, ha consentito di ricostruire il fatto anche attraverso alcuni elementi probatori forniti dalla vittima.
Le attività investigative svolte si inseriscono nel contesto delle linee di intervento che la Procura della Repubblica ha promosso al fine di accelerare gli adempimenti di competenza del Pubblico Ministero atti ad acquisire i necessari e obiettivi elementi di prova e, nel contempo, eliminare l’inutile decorso del tempo che può comportare un aggravamento delle conseguenze dannose o pericolose per le vittime dei c.d. casi da “Codice Rosso”.
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari nel corso delle quali l’indagato potrà esperire, nell’ottica difensiva, tutti i rimedi processuali di rito previsti dal codice.