Riceviamo e pubblichiamo la lettara della sindaca delle Isole Tremiti, Annalisa Lisci, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la quale si chiede di intervenire per fermare un progetto che prevede la realizzazione di un parco boe, dannoso per i fondali e per le attività turistiche locali.
“Gentilissimo Signor Presidente della Repubblica,
le scrivo in qualità di Sindaco delle Isole Tremiti, ma prima ancora come isolana, profondamente legata al proprio territorio.
Ho scelto di mettermi al servizio della mia comunità, composta da pochi ma tenaci cittadini che ogni giorno affrontano, con grande dignità, le difficoltà derivanti dall’isolamento geografico e da continui disservizi, che siamo ormai abituati ad affrontare con rassegnazione e spirito di adattamento.
Le nostre meravigliose isole, unico arcipelago italiano dell’Adriatico, sono oggi minacciate da un progetto che, pur presentandosi sotto l’egida di un Parco Nazionale e con l’apparente obiettivo della tutela ambientale, sta invece danneggiando gravemente i fondali della nostra Area Marina Protetta (AMP) e, con essi, l’economia – già fragile – della nostra comunità.
Siamo circa 300 abitanti durante il periodo estivo, ma nei lunghi mesi invernali rimaniamo poco più di un centinaio, impegnati a custodire e proteggere il nostro arcipelago.
Dal 1991, con la legge quadro del 6 dicembre, le Isole Tremiti sono state incluse nel Parco Nazionale del Gargano. Tuttavia, è evidente che le peculiarità ambientali, culturali e sociali delle isole siano profondamente diverse da quelle di un territorio montuoso come il Gargano, con cui condividiamo ben poco se non la prossimità geografica.
In oltre trent’anni, l’Ente Parco non è mai riuscito a dotarsi di un regolamento adeguato o di una governance efficiente. Ha invece imposto vincoli spesso scollegati dalla realtà e dai bisogni della popolazione locale, agendo – troppo spesso – con una gestione commissariale e politicamente orientata, distante dalle esigenze di chi vive quotidianamente la difficile realtà di un territorio insulare.
L’ultimo episodio, particolarmente grave, riguarda l’approvazione di un progetto per la realizzazione di un “parco boe” che, di fatto, ostacola le attività turistiche su cui si basa la nostra economia. L’intervento prevede l’installazione di circa 100 boe per il diportismo estivo, mediante la trivellazione dei fondali marini della nostra AMP.
Proprio in virtù di un possibile dialogo tra enti, abbiamo dato un primo parere favorevole vincolato ad una variante che è stata disattesa, in seguito una delibera di Consiglio Comunale bocciava il progetto. Venne richiesto nuovo parere che venne rilasciato in maniera negativa e solo allora ci venne comunicato che in ogni caso il nostro parere non era comunque vincolante. Queste boe, oltre a non garantire sicurezza alle imbarcazioni, vengono rimosse durante l’inverno, lasciando il nostro mare ferito e la comunità priva di benefici concreti.
Ora che finalmente siamo riusciti a ottenere un finanziamento essenziale per la realizzazione di un porto che potrebbe finalmente dare respiro al nostro arcipelago, ci troviamo costretti ad assistere a un intervento invasivo e privo di reale confronto con la popolazione.
Abbiamo da tempo chiesto un incontro con ISPRA e il Ministero dell’Ambiente, per proporre una variante progettuale che sia sostenibile e rispettosa della nostra realtà. Ma ad oggi, l’unica risposta è stata l’inizio dei lavori e l’evidente ostilità di un Ente che preferisce ascoltare ragioni economiche piuttosto che quelle della popolazione residente.
Mi rivolgo a Lei, Signor Presidente, come garante dell’unità nazionale e della tutela dei diritti dei cittadini, anche – e soprattutto – di quelli più isolati e fragili. Le chiedo di ascoltare il grido d’allarme delle Isole Tremiti e di aiutarci a trovare una soluzione che non sacrifichi il nostro territorio, la nostra identità e la nostra sopravvivenza economica in nome di una tutela ambientale solo apparente.
Con profondo rispetto“.