Ristabilire il perimetro delle responsabilità e degli sforzi in atto circa il presidio ospedaliero ‘F. Veneziale di Isernia’: a fare il punto la Direzione Strategica dell’ASReM che, questa mattina, supportata dal Dipartimento Misto Trasmurale Riabilitazione-Fragilità-Continuità Assistenziale, ha incontrato i direttori delle Strutture Semplici e Complesse del nosocomio pentro. Un appuntamento volto ad esaminare le reali criticità del presidio e a trovare, nello specifico, soluzioni concrete per garantire una sanità certa e sicura ai cittadini. Su tutto, il direttore generale dell’ASReM, Giovanni Di Santo ha rimarcato che, nel solo 2024, sono state espletate circa 650 procedure tra avvisi e concorsi: una mole di lavoro burocratico e organizzativo che sfida la capacità di qualsiasi azienda sanitaria ma che ha il solo obiettivo di reclutare medici. Tuttavia, il dato oggettivo è la carenza nazionale di professionisti:
“Facciamo i concorsi – ha chiosato Di Santo – ma i posti spesso non vengono assegnati perché mancano i candidati. Sono state pure attivate procedure per medici in quiescenza e per specializzandi per colmare le mancanze. È stato fatto, e viene fatto, di tutto, ma la difficoltà nel trovare tali figure non può essere imputata esclusivamente alla sanità.
“Un giovane professionista – ha aggiunto il direttore generale – cerca oggi un equilibrio tra carriera e vita sociale. Se il territorio non offre un benessere generale e servizi adeguati, la scelta ricadrà altrove”. Inoltre, alimentare costantemente un clima di allarme genera un effetto boomerang: “Dipingere il sistema come al collasso non fa altro che allontanare ulteriormente le persone e i medici che avrebbero la possibilità di scegliere Isernia”.

Per quanto riguarda, invece, la strumentazione, l’ASReM chiarisce che si stanno percorrendo più strade per il rinnovo del parco tecnologico.
Per sopperire alle carenze immediate, ed in particolare a quella di monitor necessari alla Cardiologia del Veneziale, è stato predisposto l’utilizzo pro tempore di quelli dedicati per l’emergenza Covid. Quindi nessuna chiusura di posti letto.
Tuttavia, grazie a un complesso lavoro sul bilancio, sono state trovate delle economie da dedicare all’acquisto di più tecnologie, in attesa delle risorse ministeriali previste dall’art. 20 già destinate a spese in tal senso.
Un passaggio non è poi mancato sull’orario aggiuntivo. Quest’ultimo non è definito autonomamente dall’ASReM. Ma anche in questo caso, nonostante i limiti di legge sullo sforamento delle ore mensili, sono state “liberate” risorse per coprire ‘legalmente’ le prestazioni aggiuntive, garantendo i pagamenti dovuti ai lavoratori.
Fondamentale, in questa fase, resta inoltre, il supporto della sanità territoriale. Il direttore Giovanni Giorgetta ha dato ampia disponibilità ad una attenta riorganizzazione. L’ospedale di Isernia, infatti, resta al centro della programmazione regionale, attraverso l’implementazione di nuovi PDTA e le opportunità del Decreto 91. In ogni caso, i professionisti sono stati invitati ad un approccio costruttivo.
“Siamo pronti a esaminare insieme le criticità e a trovare soluzioni – hanno rimarcato Di Santo e la direttrice amministrativa, Grazia Matarante – ma dobbiamo farlo tutti insieme. Serve fare squadra, perché migliorare la qualità della sanità è un obiettivo che richiede il supporto non solo delle istituzioni sanitarie, ma dell’intera comunità e dei suoi rappresentanti”.
giovedì 18 Dicembre 2025 - 08:26:51 AM
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