Elio Germano, attore romano classe ’80 la cui famiglia è originaria di Duronia, continua a ricevere meritati riconoscimenti per la sua straordinaria carriera e le sue performance. Nella serata di ieri, al Teatro 5 di Cinecittà di Roma, si è svolta la 70esima edizione del David di Donatello. Germano ha conquistato il suo sesto David in carriera grazie alla sua interpretazione nel film “Berlinguer. La grande ambizione” (riconoscimento come “Miglior Attore”). In precedenza lo aveva ottenuto per “Mio fratello è figlio unico”, “La nostra vita”, “Il giovane favoloso”, “Volevo nascondermi” e “Palazzina Laf”.
“Tutti gli uomini devono avere la stessa dignità”.
Commentando il premio ricevuto, Elio Germano ha voluto lanciare un messaggio forte, riferito sia alle differenze sociali e di opportunità che di fatto non mettono le persone sullo stesso piano, sia alle guerre nel mondo, con uno sguardo particolare al Medio Oriente.
“Voglio dedicare questo premio alle persone che ogni giorno lottano per raggiungere quella parità di dignità che è scritta nella nostra Costituzione. Una persona povera deve avere la stessa dignità di una persona ricca, un nero la stessa dignità di un bianco, una donna la stessa dignità di un uomo. E un palestinese la stessa dignità di un israeliano”.
Gli altri premiati.
La 70esima edizione ha celebrato il successo di Vermiglio di Maura Delpero (che ha vinto anche per la Miglior Regia e la Miglior Sceneggiatura) e altre due registe donne, Margherita Vicario (Miglior Regista Esordiente con Gloria!) e Francesca Mannocchi (Miglior Documentario con Lirica Ucraina).
Tecla Insolia premiata come Miglior Attrice per L’arte della gioia, il film di Valeria Golino (David per la Miglior Sceneggiatura Non Originale) che ha visto vincere anche Valeria Bruni Tedeschi come Miglior Attrice Non Protagonista). Gli stessi premi al maschile sono andati ad a Elio Gemano e a Francesco Di Leva, Miglior Attore Non Protagonista in Familia.