“La Regione Molise non rispetta la tempistica fissata nel suo cronoprogramma, ma pretende, dopo avere originato ritardi a cascata, che i Comuni lo facciano. E’ paradossale e senza precedenti ciò a cui stiamo assistendo nell’ambito del settore sociale: le istituzioni regionali e le connesse prerogative usate come grimaldello politico nei confronti dei Sindaci, magari quelli non allineati politicamente, che sono le persone a più diretto contatto con le fasce deboli delle comunità che amministrano. La Regione, dopo avere ritardato per più di due mesi la procedura di selezione dei Coordinatori d’Ambito ed avere prorogato per ben tre volte (l’ultima, qualche ora fa, a tempo indeterminato) l’attuale assetto organizzativo a sette Ambiti, diffida i Comuni capofila di Campobasso ed Isernia per asseriti ‘ritardi’ nelle procedure di nomina dei Coordinatori individuati fuori termine proprio dalla Regione. Questi ultimi, peraltro, sono attualmente impegnati nella fase di passaggio, complessa e delicata, al nuovo assetto dei Servizi sociali, profondamente diverso dal precedente e che necessiterebbe del supporto da parte della Regione, non di diffide. È la morte della Politica”.
Le parole della consigliera regionale del Partito Democratico, Alessandra Salvatore, stigmatizzano le modalità con le quali la Giunta sta gestendo il passaggio dal vecchio al nuovo Piano Sociale Regionale.
Sotto la lente tre recenti delibere dell’Esecutivo Roberti: la 470 del 16 dicembre, la 476 e la 477 del 18 dicembre scorso.
“Si tratta di deliberazioni giunte a una settimana circa dall’ultima seduta di Consiglio regionale in cui proprio io, come prima firmataria, avevo presentato un emendamento ravvedendo la necessità di prorogare di sei mesi, e non solo di 60 giorni, il PSR. Un tempo utile per attuare quel complesso assetto riorganizzativo degli Ambiti Territoriali Sociali – che passeranno da sette a tre – e per dare modo ai Comuni capofila e ai relativi Comitati dei Sindaci di individuare i propri Coordinatori e redigere i nuovi Piani di Zona, che dovranno riguardare e disciplinare territori molto diversi tra loro. Il nostro emendamento non è passato, per una posizione che, a questo punto, sembra più un capriccio politico che altro, visto che la mia era una proposta di assoluto buon senso. Una settimana dopo è stata infatti disposta una proroga sine die, senza una vera scadenza, congelando, di fatto, il nuovo assetto organizzativo della rete territoriale sociale, con la motivazione di assicurare la continuità assistenziale ed occupazionale. Per fare, insomma, quello che chiedevo io una settimana fa: non accelerare inutilmente su una riforma che richiede tempi e modi tali da non potere seguire il cronoprogramma immaginato dalla maggioranza regionale di centrodestra, che è stata la prima a non rispettarlo.
Come se non bastasse, a questa delibera ne sono seguite altre due, finalizzate a diffidare i Comuni capofila di Campobasso ed Isernia, affinché procedano entro 15 gg (che il PSR fissa come termine minimo) alla nomina ed alla contrattualizzazione dei due nuovi coordinatori d’Ambito, minacciando l’adozione di poteri sostitutivi e dunque l’arrivo di un commissario.
Incredibile: dopo essersi data alcuni mesi per chiudere ad agosto ed avere ritardato di oltre due mesi la procedura di propria competenza (si è chiusa il 5 novembre), la Regione pretende che l’interpello e la contrattualizzazione dei nuovi Coordinatori vengano effettuate in due settimane, con il nodo della doppia spesa per tutto il periodo di transizione (quella per il Coordinatore del ‘vecchio’ Ambito, che durerà in carica fino alla adozione del nuovo Piano di Zona, e quella per il nuovo).
La vera novità introdotta nel Sociale da questo governo regionale è la messa al bando di ogni capacità di dialogo politico interistituzionale e l’uso della ‘forza’ nei confronti di tantissimi primi cittadini. E tutto questo è drammatico, oltre che senza precedenti”.
venerdì 19 Dicembre 2025 - 10:06:48 PM
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