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Home»1. Categorie news»Attualità»Festa della Liberazione, “la Resistenza vive nella memoria”: i messaggi delle istituzioni e gli eventi in Molise

Festa della Liberazione, “la Resistenza vive nella memoria”: i messaggi delle istituzioni e gli eventi in Molise

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Di MoliseTabloid il 25 Aprile 2021 Attualità, In Primo Piano

E’ il giorno dell’anniversario della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista. E’ una delle feste più significative dell’anno per il Paese, perché contiene i principi cardine su cui sono fondate la Repubblica e la Costituzione italiane. Assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze armate ‘alleate’, dall’Esercito Cobelligerante Italiano e dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall’8 settembre 1943. Celebrata sempre con partecipate ed emozionanti manifestazioni, da due anni la pandemia ha limitato le manifestazioni, svolte per lo più in forma contenuta. Anche in Molise, oggi, sono previste diversi eventi. L’Anpi ha previsto tre eventi in altrettante località: questa mattina alle 10.30 a Castropignano presso il Parco della Rimembranza “Michele Arcangelo De Paolo – Partigiano e Medaglia d’oro al valor militare”, alle 12 a Portocannone con inaugurazione di una targa in ricordo del partigiano Michelangelo Donato Vitale, alle 16 a Termoli in via Adriatica n. 7 presso la casa natia del partigiano Basso Sciarretta, pittore, scultore e poeta. Inoltre sempre l’Anpi, in collaborazione con Malatesta Associati, Casa del Popolo, Arci e Fermenti Liberi, hanno promosso a Campobasso, alle ore 11, un incontro in via Martiri Molisani della Resistenza dove, per l’occasione, sarà inaugurato il murale donato dall’artista Claudia Romagnoli, in arte Croma, agli abitanti del quartiere. Sarà presente Fabrizio Nocera, docente ricercatore Unimol, le cui letture faranno da cornice al momento di memoria collettiva. Nel corso dell’iniziativa verrà ricordato anche Gianmario Fazzini, scomparso giovedì 22 aprile, e ci saranno collegamenti con Montecilfone dove a Bosco Corundoli si terrà un appuntamento “resistente” di associazioni ambientaliste e sociali e con Isernia in difesa dell’associazioni dell’ex Lavatoio sotto sgombero. A Rocchetta al Volturno, fra le 10 e le 12, Cgil, Cisl, Uil, Uds, Anpi e Caam renderanno omaggio al cippo funebre di Giaime Pintor e
commemoreranno i Caduti al Monumento Nazionale di Monte Marrone.

Il presidente della Regione, Toma: “Ricordare la Resistenza e i suoi martiri”
“Per lungo tempo ostaggio di un certo ideologismo fuorviante che ne aveva egemonizzato l’appartenenza, da qualche anno il 25 aprile è rientrato nell’alveo della verità storica, che poi è quello di una data in cui si celebra la liberazione dalla dittatura nazifascita e l’inizio di un percorso virtuoso che portò alla nascita di un Paese libero, democratico, repubblicano, garantito dalla Costituzione. A scrivere questa grande pagina democratica, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, concorse una pluralità di soggetti, di diversa estrazione politica, militare e religiosa, accomunata dall’obiettivo di liberare il Paese dagli oppressori.
Brigate partigiane e Comitato nazionale di liberazione, soldati italiani confluiti prima nel Corpo italiano di liberazione, poi nei Gruppi di combattimento, contingente alleato formato da soldati statunitensi, inglesi, canadesi, australiani, neozelandesi, sudafricani, indiani, polacchi, francesi, algerini, tunisini, senegalesi e goumier, marocchini di etnia berbera, perfino una Brigata ebraica costituita da cinquemila volontari provenienti dalla Palestina: uniti contro la barbarie e per dare all’Italia le libertà negate dal ventennio fascista.
Il 25 aprile è, innanzitutto, la data in cui dobbiamo ricordare il coraggio e il valore di tante donne e di tanti uomini che lottarono per un nobile ideale. Molti persero la vita combattendo per la patria, altri morirono in terra straniera, la nostra, e questo rende ancor più significativo il loro sacrificio.
Non mancarono gli atti di eroismo, individuali e collettivi, che caratterizzarono quegl’anni, dal settembre del 1943 all’aprile del 1945. Tutto questo è la Resistenza.
Anche il Molise ha pagato il suo tributo di vittime, circostanza che è stata giustamente ricordata in molti centri della regione attraverso l’intitolazione di strade alla Resistenza e ai suoi martiri.
Chi in questi anni si è battuto per restituire armonia politica alla Festa della Liberazione è stato il Presidente Mattarella. Un’azione meritoria, quella operata dal Capo dello Stato, che ha contribuito in modo determinante al recupero di quello spirito unitario all’insegna del quale dobbiamo celebrare il 25 aprile e ricordare quanti hanno concorso alla fondazione di un’Italia libera e democratica”.

Il presidente della Provincia di Campobasso, Roberti: Ragazzi protagonisti del dibattito che si rinnova fra le generazioni”.
“La Provincia di Campobasso ha aperto la Settimana Civica con un webinar dal tema ‘L’Italia in 3 tappe: 25 aprile 1945, 2 giugno 1946, la Costituzione italiana’. Un appuntamento al quale hanno contribuito in maniera determinante gli studenti degli istituti scolastici, prendendo parte all’interessante mattinata di lunedì 19 aprile.
È stato un modo per celebrare la ricorrenza, attraverso i ragazzi protagonisti del dibattito, che rappresentano il futuro della nostra società civile.
Compito delle istituzioni è quello di non dimenticare e, quindi, di rinnovare la memoria rispetto agli eventi che hanno contraddistinto la nostra storia. Un compito non semplice perché, attraverso l’analisi storiografica, possiamo continuare a leggere e riflettere sulle pagine degli eventi passati.
Il 25 aprile, Liberazione dal nazi-fascismo, rappresenta una data di speranza. Tanti i giovani, nostri nonni, che lottarono per la libertà, un concetto spesso scontato. Ma il significato del 25 aprile è anche rinascita e fiducia verso il futuro. Oggi più che mai non possiamo che fare tesoro di questi sentimenti: privati della nostra libertà dalla pandemia, non possiamo che augurarci, attraverso la campagna vaccinale, un futuro migliore. Per tutti. Libertà, oggi, vuol dire anche poter riaprire le proprie attività, chiuse per l’emergenza sanitaria. La fiducia verso il futuro riguarda, anche e soprattutto, tutti gli operatori commerciali, duramente provati dalle restrizioni anti-Covid.
Il mio pensiero, in questa giornata simbolica, va a quanti 76 anni fa ci hanno permesso di vivere in un’Italia democratica, libera e con le garanzie dettate dalla Costituzione. E va anche a tutti gli operatori che, a causa delle restrizioni della libertà, stanno soffrendo e ai quali deve andare la vicinanza delle istituzioni.
Oggi stiamo vivendo una nuova Liberazione, per la quale occorrono le giuste attenzioni. In Molise, da lunedì 26, saremo in fascia gialla: per proseguire nel cammino verso la libertà serviranno cautela e responsabilità da parte di tutti i cittadini, continuando a rispettare tutte le norme di sicurezza per prevenire il contagio”.

Il sindaco di Campobasso, Gravina: “La libertà è la base della nostra società democratica. Vera Resistenza oggi è la memoria”.
“Le ragioni della libertà sono la base della costruzione democratica del nostro stato, della nostra società e della nostra vita quotidiana.
La libertà che ci fu riconsegnata quel 25 aprile di settantasei anni fa è la sostanza della quale non dobbiamo più fare a meno allor quando ci poniamo in relazione con gli altri per trasferire e promuovere intorno a noi, nei diversi ambienti in cui operiamo, quei valori difesi a costo della propria vita da uomini e donne che ebbero il coraggio di sbarrare il passo all’odio proprio con il pensiero più umano, quello che ci conduce al riconoscerci come uguali agli altri.
La nostra nazione ha memoria, non ha voltato la testa, come qualcuno ha cercato di indurla a fare, attraverso revisionismi di facciata che non potranno mai trovare terreno fertile in un popolo che ha vissuto sulla propria pelle l’oscuramento epocale della ragione e che ne ha però anche saputo sconfiggere le diverse manifestazioni.
Oggi la forma di resistenza più acuta e fondante è proprio il ricordo vivo e motivato del bene che quella Liberazione portò all’intero mondo civile e che ha permesso alla nostra nazione di diventare un luogo di democrazia e confronto, di diritti e di processi di rinnovamento sociale che sta a noi continuare a compiere, animati da quegli stessi valori, fino in fondo.”

Sindacato Operati Autorganizzati (Soa): “Un pensiero alle vittime del Covid e agli operai che lottano per i propri diritti”
“Il 25 Aprile 1945 segna la vittoria della resistenza italiana sui nazifascisti. Ricordiamo con orgoglio tale evento e anche il ruolo degli operai iniziato già nel 1943 che ha contribuito alla lotta di liberazione che non ha paragoni in nessun paese europeo. Gli scioperi iniziarono a Torino il 5 marzo e poi furono estesi in altre fabbriche del nord contro il fascismo e le sue imposizioni con bassi salari, scarsità di viveri con una guerra in atto e il divieto di sciopero. Le stesse rivendicazioni che oggi si ripropongono per il diritto alla salute, previdenza, istruzione, diritti dei lavoratori in fabbrica, uguaglianza uomo donna e contro ogni forma di razzismo. Loro hanno sacrificato la propria vita, per la libertà nostra e delle future generazioni che oggi il sistema capitalistico mondiale ha di nuovo cancellato con un sistema di oppressione basato sulla finanza e sulle speculazioni a danno della popolazione mondiale. Una dittatura bianca, una guerra continua.
Questa giornata del 25 aprile la dedichiamo ai tanti resistenti in lotta che a livello territoriale in Molise subiscono ma non si arrendono.
Per i familiari delle vittime da Covid che hanno subito la malasanità e chiedono verità e giustizia, per i non autosufficienti e le loro famiglie, per i disoccupati, gli operai e i lavoratori umiliati da un sistema di precariato e di nuova schiavitù, per le popolazione delle aree interne isolate dai servizi pubblici e aggrediti dalle devastazioni ambientali degli speculatori, per gli anziani e i bambini senza diritti, contro le istituzioni assenti e le politiche disoneste, l’indifferenza e l’egoismo. La Resistenza di ieri sia di esempio per quella di oggi, solo con la lotta reale, la solidarietà attiva e di coscienza si ottiene la vera liberazione”.

Antonio D’Alessandro (Cisl): “Lotta al virus è la nostra guerra di liberazione”.
“Anche quest’anno, in un momento particolarmente delicato e difficile per il nostro Paese, riteniamo opportuno non dimenticare uno dei valori centrali della nostra Repubblica, aderendo all’appello dell’ANPI per una grande manifestazione “virtuale” in occasione della ricorrenza del 25 aprile‬.
Come afferma il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “I valori della Resistenza sono la nostra riserva etica”.
Oggi la lotta al virus è la nostra guerra di Liberazione.
Oggi come allora, insieme, possiamo farcela.
Quella che stiamo tutti vivendo oggi è la nostra Guerra di Liberazione, una battaglia quotidiana combattuta da tanti medici, infermieri e volontari nella protezione civile. Sono loro i nuovi eroi, i campioni della solidarietà e del senso del dovere. Il simbolo positivo di questo 25 Aprile.
Quest’anno, come l’anno scorso, l’Anniversario della Liberazione d’Italia verrà vissuto in maniera diversa, nell’augurio della nostra ritrovata libertà e con la speranza di poter uscire presto dall’incubo della pandemia e da una crisi economica senza precedenti.
In più, c’è ancora tanto da lavorare per contrastare altri “virus”, quelli della violenza, della discriminazione, del razzismo, dell’odio verso chi è “bollato” come diverso. Le condizioni di vita possono cambiare solo con un cammino collettivo di partecipazione, di speranza, di solidarietà, proprio come avvenne con le lotte per la Liberazione settantasei anni fa.
Sono i principi fondamentali che insieme al diritto al lavoro ed alla centralità della persona ritroviamo nella Costituzione e su cui si fonda la nostra Repubblica.
Da lì bisogna ripartire per superare anche questa fase difficile.
Questi giorni di libertà e speranza acquisteranno ancor più significato nel ribadire la scelta di restare liberi, attivi e solidali, anche e nonostante l’epidemia di Covid-19”.

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