“Il lavoro e la scuola sono gli anticorpi contro le infiltrazioni malavitose“: è quanto riferito dal Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Campobasso, Mario Pinelli, nell’ambito dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario tenutasi nel Palazzo di Giustizia di Campobasso. Il magistrato ha evidenziato come i dati relativamente bassi di reati legati alla malavita organizzata non devono tranquillizzare né gli organi giudiziari, né le forze di polizia, né amministratori e cittadini. “I reati-spia sono il sintomo dello sconfinamento di clan campani e pugliesi, a ciò indotti anche dalla posizione a confine con la nostra regione“. Il pg fa riferimento ai reati legati agli stupefacenti “provenienti anche dalle coste albanesi” e alle armi, “considerando il Molise come un sicuro deposito“, così come allo stoccaggio di rifiuti, probabilmente per una oggettiva saturazione dei siti nei territori campano e pugliese ad opera delle “ecomafie”, e alle condotte estorsive. L’antidoto per frenare le infiltrazioni, per Pinelli, va ricercato principalmente nel garantire lavoro e nel giusto approccio con i giovani nel mondo della scuola, “una barriera di anticorpi contro i virus mafiosi“. Sottolineato infine la carenza di organico negli uffici delle Procure molisane, che avrebbero necessità di rinforzi soprattutto laddove c’è contiguità con i territori in cui la criminalità organizzata è stabile.
giovedì 18 Settembre 2025 - 09:24:45 PM
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