Shock in Molise per la scomparsa del 26enne Danilo Sabatino, ‘bomber’ del Calciocavallo

Niente più video in rete con gli amici del Calciocavallo. Una carriera lavorativa interrotta all’inizio del percorso. Battute, abbracci, pacche sulle spalle che scompaiono nel nulla e intrappolate solo dai ricordi. L’amore della famiglia fortissimo, quell’amore che oggi detta il peso del dolore che lascia la scomparsa di un figlio e di un fratello senza avere neanche il tempo di rendersene conto. Danilo Sabatino se n’è andato via a soli 26 anni. Aneurisma cerebrale il responso dei medici. Alla notizia a Bojano, paese di origine del ragazzo, piomba il gelo nonostante le temperature gradevoli di questi giorni. “Non è possibile, l’ho sentito a telefono prima”, “L’ho visto l’altro giorno”, alcuni dei commenti sbigottiti di amici e conoscenti. Feste, risate, aneddoti, prospettive per il 2018 condivise con le persone che Danilo frequentava e voleva bene. Niente più. Dopo essersi laureato all’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti, aveva proseguito con la specialistica all’Università Commerciale ’Luigi Bocconi’ di Milano. Qui aveva iniziato anche a lavorare come Risk Analyst presso EY e poi Business controller presso Costume National. Con gli amici molisani in trasferta a Milano era parte attiva dell’associazione Calciocavallo, nota per iniziative di intrattenimento, video divertenti in rete e la partecipazione ad un torneo di calcio amatoriale a Milano, molto seguito nella città lombarda e sui social, che ha permesso ai simpatici ragazzi della regione ‘che non esiste’ a conoscere alcuni personaggi noti del calibro di Claudio Bisio. Conosciuto come ragazzo brillante, gentile, molto disponibile, Danilo era stato anche un giocatore in forza al Bojano e allo Spinete. Proprio le due squadre hanno chiesto e ottenuto per il weekend il rinvio della gara in programma nel campionato locale, per lutto. Il 26enne oltre al papà Antonio e alla mamma Eltinia, lascia tre fratelli (Fabiano, Sebastiano e Gabriele) e la fidanzata. Tutti distrutti dal dolore, stretti nell’abbraccio degli amici che lo amavano e dell’intera comunità che apprezzava e voleva bene questo ragazzo, strappato alla vita prematuramente. Questa partita non ha potuto neanche giocarla. Hanno provato i medici a farlo per lui. Ma il tempo era già scaduto. Troppo, troppo presto.

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