La Cgil bacchetta i candidati presidenti: ‘Più attenzione a dramma lavoro e povertà’

La CGIL, in una conferenza organizzata presso la sua sede, ha presentato le proprie richieste e proposte in vista delle ormai imminenti consultazioni elettorali regionali in programma il 22 aprile. Il segretario generale Sandro Del Fattore ha aperto la discussione illustrando quei temi ritenuti fondamentali dal sindacato per ridare una speranza e una prospettiva al Molise, ad iniziare dal problema del lavoro. “I dati INPS nel raffronto tra il 2015 e il 2017 ci dicono che i contratti di lavoro a tempo indeterminato passano da 10.033 del 2015 a 9.603 del 2017. Sostanzialmente si dimezzano. I contratti a tempo determinato, passano invece, da 11.246 del 2015 a 19.572 del 2017. Il part-time involontario passa dal 14% al 20,4% in linea con la tendenza nazionale. L’occupazione che si crea è una occupazione prevalentemente a tempo con contratti anche di pochi mesi soprattutto per i giovani che, sempre di più, lasciano il Molise alla ricerca di una prospettiva migliore. Vanno costruite certezze per i tanti precari presenti a livello regionale. Spesso si dice che mancano le risorse per lo sviluppo e il lavoro, non è esattamente così, le regioni del mezzogiorno ad es., possono sviluppare iniziative comune per rivendicare un uso diverso delle risorse comunitarie. Anche in questo caso è utile riportare qualche dato. La decontribuzione prevista dal jobs act, ha impegnato 17 miliardi di euro per produrre lavoro precario come i dati dimostrano, con incentivi e manovre IRAP si arriva ad una somma impegnata di 40 miliardi di euro. E’ stato calcolato che di quei 40 miliardi spesi solo 2 sono tornati in termini di investimenti. Parte di quelle risorse sono state prese proprio dal fondo di coesione e sviluppo, uno strumento nazionale che serve per investimenti nelle infrastrutture di cui l’80 % va destinato proprio al mezzogiorno. Nella nostra regione ci si è dotati di strumenti quali l’area di crisi semplice e complessa per affrontare la crisi dell’Ittierre, della Gam, dello Zuccherificio e del settore metalmeccanico, ma dopo le trionfalistiche aspettative iniziali del mondo della politica locale, la realtà che ci si ritrova ad affrontare è assai diversa. Le imprese e i possibili investimenti sono minori delle iniziali manifestazioni d’interesse e i tempi di rilancio produttivo non collimano con la durata e la copertura degli ammortizzatori sociali. E chi si candida oggi alle elezioni regionali non può sottovalutare gli effetti di questi problemi nella vita dei cittadini. Bisogna ritornare a investire nelle politiche attive capaci di garantire sostegno al reddito e ricollocazione dei lavoratori. Qui in Molise, ad esempio, ci sono delle priorità legate ad emergenze e peculiarità di questo territorio su cui si potrebbero far rientrare diverse politiche di sviluppo. Basti pensare che quasi la totalità dei comuni molisani è interessata dal rischio idrogeologico; investire in questo settore, quindi, permetterebbe non solo di sanare le ferite aperte ma anche di prevenire ulteriori danni e monitorare gli sviluppi futuri. Tutto questo va fatto necessariamente con tecnologie sofisticate, ed ecco che si creerebbe la possibilità di nuove politiche industriali e si potrebbero aprire nuovi mercati, senza dimenticare il recupero del patrimonio edilizio esistente. Inoltre, la CGIL propone che accanto al Piano per lo sviluppo rurale si finanzino progetti per i distretti dell’agricoltura biologica, ciò significherebbe aprire un’ulteriore possibilità di filiera in loco. E cambiando punto di osservazione, non si può non parlare della sanità pubblica ormai quasi totalmente sostituita dalle convenzioni con i privati. Bisogna che il futuro Governo regionale torni a investire nel settore pubblico a garanzia di servizi universali e, considerato che siamo una regione che si sta spopolando e invecchia sempre più rapidamente, la CGIL chiede che si torni a implementare il Fondo regionale per la non autosufficienza , si superi il super ticket sulla diagnostica specialistica e si faccia una programmazione che sviluppi azioni sociali territoriali più rispondenti alle necessità dei cittadini. I temi delle aree interne, delle infrastrutture sia viarie che tecnologiche, dell’agricoltura, della cultura, del turismo, della formazione, del dissesto idrogeologico, del sociale e di una nuova programmazione regionale, rappresentano per la CGIL nel concreto possibili azioni da cui ripartire immediatamente per riavviare l’economia e l’occupazione. Occorre riorganizzare e migliorare la funzionalità delle istituzioni. Nella nuova fase che riteniamo si debba aprire, il ruolo dell’istruzione, dell’università e degli enti pubblici in genere è importante . Occorre ripartire dalle competenze e dalle capacità che ciascuno sarà in grado di mettere in campo. Noi come CGIL continueremo a farlo per quanto di nostra competenza, il rinnovo delle RSU nei settori della FP e della FLC che si terrà nei giorni 17-18-19 aprile prossimo, rappresenta una opportunità straordinaria per rafforzare una idea di efficienza, competenza e capacità per tali ragioni, chiediamo un consenso alle nostre liste e ai nostri candidati FP ed FLC . La CGIL auspica che durante questa ultima fase di campagna elettorale ci sia molta più attenzione al dramma del lavoro e della povertà, a cosa si intende fare per rilanciare l’occupazione, quali sono le proposte per affrontare i temi delle filiere come quella avicola (GAM ) come si intende dare seguito agli impegni istituzionali e sociali già assunti in consiglio regionale sul futuro di centinaia di lavoratori a partire ad es. da quelli dell’ex Zuccherificio, come si pensa di intervenire sul dramma sociale degli ammortizzatori in scadenza e dei precari . La CGIL Molise ha avanzato da tempo alcune proposte, (dalla crisi ad una qualità dello sviluppo) era ed è un documento che sottoponiamo a tutti , auspicando che ci sia la giusta attenzione nel prendere atto del dramma sociale esistente, evitandone inutili strumentalizzazioni e parlando seriamente di proposte di sviluppo possibile”.

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