Giunta regionale senza donne, la politica ‘rosa’ scende in campo: presentato ricorso al Tar

Come avvenuto nella precedente legislatura, anche l’attuale governo regionale non presenta donne in giunta, in un’epoca dove ormai la parità di genere nelle istituzioni è sancita anche in molti Statuti. Ma non in quello della Regione Molise, l’unica in Italia che non prevede d’obbligo le quote rosa. Ecco perché diverse amministratrici e rappresentanti istituzionali hanno deciso di scendere in campo. A muovere il primo passo è stata Beatrice Matalone, candidata alle ultime Regionali con Unione per il Molise e attuale esponente di Futura, il movimento che fa capo all’ex presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini: il 16 luglio ha presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, con tanto di richiesta di sospensiva, che impugna i decreti di nomina degli assessori firmati da Donato Toma. Al suo fianco, ora, ci sono altre donne, come la consigliera regionale Micalea Fanelli, la consigliera di parità Giuseppina Cennamo, gli assessori al Comune di Campobasso Bibiana Chierchia, Alessandra Salvatore e Lidia De Benedittis, gli avvocati Bice Antonelli e Celestina Terzano, Secondo i legali, è stata violata la Costituzione e le norme non sono state applicate. La Fanelli ha anche presentato nelle scorse settimane una proposta di legge per la modifica dello Statuto che preveda l’obbligo delle quote rosa o meglio della parità di genere.

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