Progetti per la città per far ripartire l’economia locale e creare occupazione: è la richiesta che il nuovo movimento civico “Campobasso del Futuro” avanzerà al tavolo del centrodestra in vista delle elezioni comunali di Campobasso. A renderlo noto il portavoce Angelo Santoro, ex presidente Acem e attuale vice presidente nazionale Aniem (Associazione Nazionale Imprese Edili Manifatturiere), che ha presentato alla stampa la nuova iniziativa nata dalla società civile e il logo, annunciando intenzioni e la creazione di due liste (che saranno presentate la prossima settimana). “Una unione di cittadini, con diverse professionalità, tutti animati dalla volontà di poter fare qualcosa per lo sviluppo sociale ed economico del territorio cittadino, che negli ultimi anni ha visto l’emigrazione di tanti giovani”, ha spiegato Santoro, sottolineando che non serve criticare e guardare indietro ma pensare a ciò che si può fare in futuro (da qui il nome del movimento). Nel logo i colori della bandiera italiana e della città di Campobasso, e il disegno del Castello Monforte. “L’associazione, di area moderata, si propone di rafforzare la coalizione di centrodestra con la volontà di portare il contributo delle proprie idee, frutto della concertazione tra i candidati consiglieri comunali, al futuro candidato sindaco che la coalizione stessa condividerà”. Al momento il vice presidente Aniem, quindi, non parla di proposte di nomi per la candidatura a sindaco da parte del movimento, piuttosto di convergenza su un nome – che può essere incarnato tanto da una persona della società civile quanto da un amministratore o politico navigato – proposto dalla coalizione. “L’entusiasmo dei cittadini, che hanno aderito all’associazione politico-culturale ‘Campobasso del Futuro’, è la forza di un gruppo pronto per occuparsi dei problemi della città e per lavorare su iniziative propositive in favore della comunità. L’attuale dilagante populismo può essere superato attraverso una giusta miscela tra la politica organizzata in partiti e la comunità sociale operante in movimenti. Una condivisione di programmi e di idee con l’ambizione di porre il cittadino, da protagonista, nella condizione di controllare la classe politica, dettandone l’agenda delle priorità”.