Ha destato stupore e attenzione mediatico la condanna della Turchia al Comune molisano di Fossalto per l’attribuzione della cittadinanza onoraria ad Abdullah Ocalan, leader del Pkk curdo, in prigione dal 1999, e la richiesta all’Italia di evitare che “tentativi simili possano avvenire in futuro“. A scriverlo in una nota, come riporta anche l’Ansa, è stato il ministero degli Esteri di Ankara. “Esprimiamo ancora una volta che ci aspettiamo la cooperazione delle autorità italiane nella lotta all’organizzazione terroristica contro questa iniziativa, che è l’ultimo esempio di decisioni simili di alcune amministrazioni locali in Italia, e contro tentativi simili che possano avvenire in futuro“, si legge nel comunicato diffuso stamattina. In passato il governo turco aveva già condannato in modo analogo il conferimento della cittadinanza onoraria a Ocalan da parte di diversi Comuni italiani, tra cui Napoli e Palermo. Le autorità italiane hanno sempre sottolineato l’autonomia delle amministrazioni locali in questa materia. “Siamo stati i primi in Molise nel marzo del 2018 a dare la cittadinanza al leader dei curdi Ocalan e lo facemmo come gesto di pace“, ha dichiarato all’Ansa Nicola Marrone, sindaco di Castelbottaccio, uno dei quattro comuni molisani (ci sono anche Tufara e Castel del Giudice) ad aver concesso la cittadinanza a Ocalan in maniera simbolica. “Lui e i curdi sono visti come terroristi ma non è vero. C’è una aggressione ingiustificata ad un popolo e nessuno, specie l’Europa, dice nulla. E’ grave“. “La nota del ministero turco è irricevibile“, ha affermato il segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo. “In primis perché nel nostro paese i comuni sono liberi di votare senza imposizioni del governo. Il regime turco è abituato ad arrestare i sindaci dell’opposizione e a bombardare le città ribelli. In Italia il fascismo lo abbiamo sconfitto nel 1945. Questa nota del ministero mostra quale sia la mentalità del fascista Erdogan. Ocalan non è un terrorista ma il leader del popolo curdo che subisce la repressione del nazionalismo turco. 10-100-1000 comuni che riconoscono la cittadinanza onoraria a Ocalan come 30 anni fa a Mandela. Per la pace e la democrazia invitiamo il regime turco a liberare Ocalan e tutti i prigionieri politici“. In difesa del Comune è intervenuto anche il deputato molisano Antonio Federico. “Un’ingerenza, quella del Governo di Ankara, assolutamente inaccettabile e che tenta di mettere in discussione l’assetto democratico e istituzionale del nostro Paese. Non ci riuscirà, questo è certo“. Non è mancata la risposta del sindaco di Fossalto Saverio Nonno, che si aspettava una presa di posizione della Turchia. “Tutto questo rumore fa capire che tipo di odio i turchi di Erdogan hanno per il popolo curdo“, ha commentato all’Ansa. “Quindi che attacchino un paese di 1200 abitanti, non il primo a concedere la cittadinanza a Ocalan in Molise, è un buon segno. Così possiamo aiutare il popolo curdo a prendersi quella visibilità che gli stiamo negando. Ora dobbiamo creare una unione dei sindaci che l’hanno concessa, con Napoli e Palermo, per fare manifestazioni nazionali a sostegno della lotta curda, e candido Fossalto a sede nazionale di un evento culturale forte, un festival della cultura curda in Italia“.
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