Nella mattinata odierna ha avuto ampia diffusione un audio – inoltrato via WhatsApp – da un soggetto che lasciava intendere di operare all’intemo della struttura Cardarelli ove era stato di recente ricoverato un ragazzo affetto da COVID-19. Sulla base di tale circostanza – effettivamente verificatasi – il predetto iniziava un monologo nel quale riferiva notizie allarmanti circa le condotte che il ragazzo avrebbe tenuto prima del ricovero e tali da determinare una diffusione del virus assolutamente incontrollabile. Il procuratore di Campobasso Nicola D’Angelo, avuto notizie di tanto, delegava il NAS Carabinieri per effettuare i doverosi riscontri e già da primi accertamenti emergeva l’assoluta falsità di tutta una serie di dati tra i quali:
• le tardive informazioni all’autorità sanitaria;
• la già accertata positività dei familiari;
• l’intervenuto ricovero della sorella;
• infine – e soprattutto – la frequentazione di ben cinque locali aperti al pubblico, comunemente noti per l’afflusso di persone.
In ragione di ciò l’Autorità Giudiziaria di Campobasso sta procedendo alle attivita necessarie ad identificare l’autore del messaggio e agli ulteriori riscontri, potendosi configurare, a carico dell’autore, il reato di procurato allarme. Di tale reato saranno chiamati a rispondere anche eventuali altri soggetti che, pur nella consapevolezza della non veridicità di quanto affermato, dovessero divulgare ulteriormente la predetta traccia audio. La Procura di Campobasso rimane vigile al fine di verificare lo stretto rispetto delle ordinanze emesse dal Governo ed altresì il compimento di qualsiasi forma di condotta che – anche solo a livello colposo – dovesse essere idonea a favorire la propagazione del virus.
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