Il Coronavirus non ferma l’ora legale, stanotte lancette avanti di un’ora. Più luce naturale e risparmio, meno sonno

Il Coronavirus non ferma certo l’ora legale. Questa notte – precisamente alle ore 2 fra sabato 28 marzo e domenica 29 – le lancette dei nostri orologi dovranno essere spostati di un’ora indietro. Uno dei primi effetti di questo tradizionale cambio è che le giornate appariranno più lunghe e ci sarà un risparmio sul consumo dell’energia elettrica (nel 2019 in Italia sono stati registrati minori emissioni di CO2 in atmosfera per 250mila tonnellate e un risparmio economico pari a circa 100 milioni di euro).

Gli effetti negativi.
Secondo gli esperti si possono riassumere in cinque punti gli effetti negativi sulla vita di molte persone, che soffrono più di altre il cambio di orario, almeno all’inizio. Si dorme meno e male, per via del ritmo circadiano, l’orologio interno che regola molte funzioni cicliche del nostro corpo, abituato ai mesi precedenti; perdita di concentrazione dovuto al minor sonno; il primo lunedì dopo l’impostazione dell’ora legale si corre maggiore rischio di incidenti con la macchina; maggiore stress nella prima settimana aumenta la probabilità di attacchi di cuore; il cambio dell’ora inizialmente influenza il nostro stato d’animo e incide maggiormente nelle situazioni di depressione.

Non sarà l’ultima volta.
C’è un colpo di scena per quanto riguarda l’abolizione del cambio tra ora solare e ora legale. L’Italia ha detto no all’abolizione (l’Ue ha lasciato libera scelta ai Paesi membri), quindi nella nostra penisola resterà ancora in vigore il doppio orario. Il Governo italiano ha depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere intatta la situazione attuale.

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