Disastro di Marcinelle, il ricordo delle 7 vittime molisane. Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo

L’8 agosto ricorre la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”. La data intende ricordare la tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove in una miniera, l’8 agosto 1956, morirono 262 minatori, di cui 136 italiani. Sette di loro erano molisani: Felice Casciato di Sant’Angelo del Pesco, Francesco Cicora di San Giuliano di Puglia, Francesco Granata di Ferrazzano, Michele Granata di Ferrazzano, Michele Moliterno di Ferrazzano, Pasquale Nardacchione di San Giuliano del Sannio e Liberato Palmieri di Busso. “Quelle vittime – commenta in un messaggio il sindaco di Isernia, Giacomo D’Apollonio – sono diventate il triste emblema dei numerosi nostri connazionali costretti a cercare lavoro fuori dalla patria, ma soprattutto sono il doloroso simbolo di quanti, fra costoro, hanno perso la vita sul lavoro. Si trattava spesso d’un lavoro duro, faticoso e pericoloso, talvolta assolto in condizioni inumane, in assenza d’ogni garanzia per l’incolumità di chi lo svolgeva. Il sacrificio dei minatori di Marcinelle, avvenuto mentre cercavano di migliorare le loro condizioni di vita e quelle dei familiari in un Paese diverso da quello di origine, dovrà essere un monito costante, affinché non si ripetano più tragedie del genere. In questa ricorrenza, il nostro pensiero di cordoglio va a tutti gli italiani che, negli anni, sono morti sul lavoro, e allora siamo spinti a riflettere sul tema del lavoro sotto il profilo della più alta dimensione umana e sociale. Nel mondo contemporaneo, in cui l’occupazione cambia ed è sempre più globalizzata e caratterizzata da una grande mobilità di lavoratori e lavoratrici che si spostano in ogni continente, è necessario guardare al lavoro come bene comune oltre che personale, indispensabile alla reale dignità collettiva; affinché siano condivisi, nell’ambito sociale e produttivo, i giusti principi capaci di rendere realizzabile quanto sancito dall’articolo 1 della Carta Costituzionale, ossia il fondamento della nostra Repubblica: il lavoro”.

Gravina: “Il lavoro è un diritto che va tutelato in ogni luogo”.
In quella che dal 2001 è diventata la Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo e che venne istituita in memoria della tragedia di Marcinelle, il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha espresso il suo ricordo per i molisani scomparsi in Belgio nella tragedia dell’8 agosto 1956, ma anche per tutti i lavoratori italiani caduti sul lavoro in Patria e all’estero. “La data della tragedia di Marcinelle torna ogni anno a ricordarci come la dignità di chi affronta sacrifici immani per avere la possibilità di ottenere un lavoro che dia sostentamento a se stesso e alla sua famiglia, è un diritto che quando non viene garantito e tutelato con la giusta cura, innesca una spirale drammatica, capace unicamente di produrre dolori e lutti a tutte le latitudini. In queste occasioni, la memoria va coltivata fuori da ogni canone retorico, come punto di contatto tra ciò che ha significato per intere generazioni lottare per vedere riconosciuti i diritti dei lavoratori e ciò che ancora resta da fare per dare consistenza ad un sistema di tutele che renda i lavoratori realmente sicuri, a prescindere dai luoghi in cui operano e dai paesi in cui si ritrovano a lavorare.”

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