Stop arrampicate sulla Morgia Quadra, il sindaco “chiude” la falesia agli scalatori: “Va messa in sicurezza”

Da oggi e fino a data da destinarsi non si potrà più praticare climbing lungo la falesia della Morgia Quadra. Il sindaco di Frosolone, Felice Ianiro, nelle scorse ore ha emesso una ordinanza attraverso la quale vieta qualunque attività spontanea dell’arrampicata sportiva sulla nota attrazione in località Colle dell’Orso, meta di tantissimi appassionati molisani e di fuori regione. Motivo: troppi pericoli per l’incolumità degli sportivi, da tutelare con appositi interventi di messa in sicurezza. Come si è arrivati a tale decisione? Probabilmente diverse segnalazioni hanno spinto la giunta ad adottare una delibera – il giorno prima dell’ultimo episodio di cronaca verificatosi proprio lungo il costone roccioso il 13 agosto, quando un escursionista 66enne era rimasto gravemente ferito dopo essere caduto per una decina di metri (articolo qui), – attraverso la quale si è stabilito fra le altre cose che “il complesso roccioso La Morgia Quadra… potrà continuare ad essere destinato ad attività sportive/agonistiche di arrampicate in Falesia, semprechè l’esercizio delle medesime sia praticato in sicurezza e nel rispetto dei vincoli ambientali che gravano sul sito“.

A questa era seguita la nota del responsabile dell’area tecnica del Comune di Frosolone con la quale veniva comunicato che “per l’attuazione di quanto sopra descritto è necessario conferire dapprima incarico professionale a tecnici esperti in materia ambientale e tecnica attinente all’attività sportiva in epigrafe descritta, redigere poi la relativa progettazione definitiva per l’acquisizione dei necessari pareri e autorizzazioni resi dagli Enti sovracomunali, al fine di proporre all’amministrazione comunale un’ipotesi tecnico-contabile per la fruizione dell’area, munendola dei servizi primari“. La nota ha peraltro messo in risalto l’interesse comunitario del sito montuoso, ricadente in area SIC e con Vincolo Ambientale e Paesaggistico, che impone quindi lo studio, il parere e l’autorizzazioni preventivi di esperti, prima di mirati interventi di messa in sicurezza. Il rischio è che l’interdizione agli scalatori possa estendersi per mesi se non per anni.

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