Pepito Rossi, il molisano d’America è tornato alle ‘origini’. E il suo mancino ha già fatto centro

Sebbene il Molise non vanti propriamente una tradizione calcistica eccellente, ci sono alcuni calciatori con sangue molisano nelle vene ad aver fatto molto bene in ambito internazionale. Su tutti spicca senza dubbio Giuseppe Rossi, attaccante attualmente in forza al Real Salt Lake, club della lega nordamericana MLS. Nato nel 1987 in New Jersey, nelle vicinanze di New York, da Fernando, originario degli Abruzzi, e da Cleonilde, proveniente da Acquaviva d’Isernia, il piccolo Giuseppe ha avuto sempre un legame importante con l’Italia e con le regioni dei suoi genitori. Trasferitosi dagli Stati Uniti a Parma a soli 12 anni per provare a sfondare nel calcio italiano, Rossi è stato uno dei giocatori più talentuosi della sua età fin dall’adolescenza. Le sue abilità calcistiche avevano attirato fin da subito l’interesse di grandi club come il Manchester United, una delle squadre con più opzioni di vincere la prossima Premier League secondo le principali quote sul calcio di Betfair, che lo venne a reclutare nel 2004 dopo una segnalazione dello stesso allenatore dell’epoca, il mitico Alex Ferguson.

La sua avventura nel mondo del calcio professionistico sarebbe iniziata così in Inghilterra, sebbene il grande salto arrivò nel gennaio del 2007, quando il mancino nato negli States avrebbe fatto le fortune del Parma, salvandolo da una quasi certa retrocessione in Serie B mettendo a segno nove reti in 19 partite dopo essere arrivato nel mercato di gennaio. Il suo exploit in quel periodo così corto fu causa dell’interesse del Villarreal, una squadra in rampa di lancio che lo avrebbe ingaggiato nell’estate successiva. L’attaccante di origini molisane avrebbe esportato in Spagna il suo amore per la pasta trasmessogli dalla madre e un talento innato per fare goal e creare grandi occasioni offensive. Dotato di un sinistro educato e di grandi capacità di trovare spazi in difese serrate, Rossi sarebbe diventato un idolo a Villarreal, dove lo avrebbe chiamato Pepito e dove tutt’ora è una persona molto amata come si è visto nell’ultimo ritorno al club spagnolo per alcuni allenamenti prima di andare a giocare in America.

Nonostante abbia vissuto prevalentemente nel Nord Italia, il suo rapporto con il Molise dal punto di vista culturale risale a tanti episodi della sua infanzia ed è stato esaltato in una serie di visite e di iniziative. Sempre col sorriso sulle labbra, Pepito sarebbe tornato spesso in Molise per conoscere meglio la terra dei suoi genitori, specialmente durante le sue tre stagioni alla Fiorentina, squadra che puntò moltissimo su di lui dopo due gravissimi infortuni al ginocchio che avevano bloccato non solo la sua evoluzione al Villarreal ma lo avevano anche allontanato dalla nazionale italiana, nella quale si era ricavato uno spazio importante a suon di goal e prestazioni sopra le righe.
Dopo vari calvari sempre per via di due ginocchia fragili e vari cambi di squadre come il Celta, il Levante e il Genoa, il mancino nato nel New Jersey avrebbe deciso di tornare negli Stati Uniti per continuare a giocare, ma a un livello meno esigente. GIà autore di una rete in cinque partite con i Salt Lake, Pepito dal Molise continua a illuminare la scena giocando a calcio.

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