“Il Molise si sta svegliando, a piccoli passi, dalle lamentele ai fatti”. E’ stato il grido dei rappresentanti della protesta che si è tenuta ieri a Isernia guidata dall’aggregazione di libeti cittadini in lotta per la sanità pubblica in cui erano presenti associazioni e sindacati come il Soa. Una partecipazione rilevante e non scontata nel capoluogo della provincia più colpita dal virus in Molise. “Senza paura e con le giuste precauzioni – commenta il Soa, – dopo le ultime settimane tra presidi davanti alla Regione Molise e denunce pubbliche, l’aggregazione dei liberi cittadini in lotta per la sanità pubblica e gli ospedali ha manifestato insieme ad altri cittadini il forte disagio che continua a creare la politica regionale. La distruzione progressiva della sanità pubblica molisana sta dando alla popolazione i suoi effetti devastanti.
Reparti smantellati e ospedali a mezzo servizio, dipendenti al limite delle forze con mancanza di personale nel bel mezzo di una emergenza Covid in corso, gestita da Asrem e Regione Molise in modo assurdo e irresponsabile. La piazza ha denunciato i tanti morti degli ultimi giorni avvenuti in Malattie Infettive, la gestione confusionale per eseguire i tamponi con interi territori isolati dall’assistenza sanitaria pubblica. Pretendiamo risoluzioni immediate da Governo e Regione. La base non ci sta e condanna la politica degli affari e delle superficialità nei confronti di una popolazione completamente in ginocchio”. Diversi gli striscioni predisposti in piazza. Fra le richieste anche l’accesso ai tamponi in tutti gli ospedali e l’allestimento del centro Covid a Larino.
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