Anno Giudiziario, la pandemia accelera il processo telematico. Pendenze in calo. Pg: “Crisi economica sfruttata dai clan malavitosi”

Ore 13. Pendenze in calo sia nel settore civile che in quello penale, con le dovute eccezioni, negli uffici del territorio molisano. E’ quanto emerso dalla relazione del presidente della Corte d’Appello di Campobasso, Rossana Iesulauro, nell’ambito dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2021, che ha avuto luogo questa mattina all’interno del Palazzo di Giustizia del capoluogo, con una cerimonia ristretta e caratterizzata da distanze e dispositivi di protezione. Una “tenuta” di passo resa possibile specialmente in quei settori dove gli strumenti telematici hanno sopperito alla mancata presenza fisica nelle aule e nelle cancellerie dei tribunali dovuta al lockdown e alle successive restrizioni per il contenimento della diffusione del coronavirus.

Il processo telematico ha subito una ulteriore spinta, attraverso la sostituzione delle udienze in ‘presenza’ con note scritte o con la celebrazione delle stesse in virtuale. La macchina giudiziaria non si è fermata anche grazie al ‘lavoro agile’ del personale svolto da casa. Ne hanno giovato meno gli uffici del giudici di pace, dove il processo telematico è ancora un miraggio. Al lavoro digitale si è aggiunta una minore domanda di giustizia da parte della cittadinanza in diversi ambiti, che ha contribuito al conseguimento del dato complessivo.

Sul fronte penale, il nuovo Procuratore Generale Mario Pinelli ha sottolineato una diminuzione delle notizie di reato soprattutto nel periodo del lockdown ma anche posto l’attenzione sulle conseguenze della pandemia sul tessuto economico e sociale, con imprenditori e famiglie in difficoltà che finiscono nella rete dell’usura e della manovalanza dello spaccio guidate dai clan malavitosi. Nel citare, fra le altre, l’operazione antidroga di Carabinieri e Finanza “Piazza pulita”, il Pg ha evidenziato come frange della malavita organizzata campana, pugliese e albanese si alleino con la criminalità locale per il controllo del territorio.

“L’idea di isola felice è orma anacronistica”, ha affermato Pinelli che ha aggiunto come la stessa criminalità sfrutti ormai i canali informatici per adeguarsi ai tempi e trovare nuove e migliori scappatoie. “Le forze dell’ordine e la magistratura devono seguire lo stesso passo o le misure di contrasto rischiano di essere obsolete”. Un’attenzione particolare è stata inoltre posta sull’aumento degli reati legati agli incidenti sul lavoro e sulle strade. Sia sul civile che sul penale è stata infine ribadita la difficoltà di un organico in continua sofferenza nei numeri, che necessiterebbe di nuovi innesti.




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