Un silenzio, quello del lutto, alternato alle grida di protesta, come pretesa della verità. Cittadini e associazioni si sono ritrovati questo pomeriggio in piazza Vittorio Emanuele II, a Campobasso, per chiedere lumi e giustizia per le oltre 460 vittime del Covid che, quantomeno una parte di loro, secondo i manifestanti, potevano essere salvate. Una veglia in loro memoria, lunghi minuti durante i quali sono state le parole a caratteri cubitali impresse sugli striscioni adagiati a terra a parlare e fare rumore. E il richiamo all’attenzione non era rivolto al Comune ma al Palazzo di Giustizia, a lato della piazza. L’appello del comitato “Dignità e verità per le vittime del covid” e delle altre associazioni è mirato alla Procura, affinché faccia le dovute verifiche per indagare sulla gestione dell’emergenza e sulle eventuali responsabilità di scelte considerate discutibili se non scellerate, e di cui i morti per Covid sono solo un parziale tragico epilogo. Anche i pazienti con altre patologie e l’assistenza ordinaria hanno subito le conseguenze della pandemia e della commistione Covid-no Covid nel principale ospedale regionale. “Nonostante i nostri appelli, nessun atto concreto è stato compiuto”, hanno affermato i manifestanti, che promettono di proseguire la loro battaglia.
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