L’azione repressiva della Polizia Locale passa per lo “street control”, la telecamera mobile per “bastonare” i cittadini. L’iniziativa del Comune

E intanto chiude la sezione distaccata in centro città a piazza Venezia

La telecamera mobile della Polizia Locale, nota come “street control”, torna a bastonare i campobassani mentre la città perde un prezioso presidio al centro di Campobasso, soprattutto per una zona sensibile come quella fra piazza Venezia, via Quircio e via Sant’Antonio Abate. Sono due facce contrapposte appartenenti probabilmente alla stessa medaglia, quella della riorganizzazione interna al Corpo di Polizia Locale, che si sta però scontrando in questi giorni con le critiche della popolazione. Da una parte una vera e propria azione repressiva, volta a fare cassa, che potrebbe andare a punire anche la minima infrazione del cittadino di turno, che si vedrebbe recapitare a casa una busta con ‘sorpresa’ – una multa da tot euro – senza la possibilità di contestarla sul posto (e probabilmente senza neanche ricordare l’effettiva infrazione commessa). Dall’altra, paradossalmente, viene chiusa la sezione distaccata di piazza Venezia, peraltro molto più centrale rispetto al Comando principale di via Toscana, che resterà l’unica sede di riferimento. Una immagine storica che svanisce, lasciando un cancello chiuso e un’assenza che peserà nei mesi a seguire. Il presidio di piazza Venezia è sempre stato un punto di riferimento a garanzia della cittadinanza, sia perché posta ad uno degli ingressi del capoluogo, sia perché facilmente raggiungibile da residenti e non residenti che si trovassero al centro. Inoltre per un’area teatro più volte in passato di episodi di cronaca che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, l’immagine della Polizia Locale ha sempre costituito un deterrente per scongiurare o quantomeno per limitare il degenerare di potenziali condotte negative in una pericolosa routine quotidiana. Il problema è stato sollevato anche dai consiglieri della Lega di Palazzo San Giorgio che hanno parlato di “imboscate legalizzate” per quanto riguarda lo street control e di una “scelta inspiegabile” quella della chiusura della sezione distaccata. Dall’ufficio, insomma, si passa alle macchine e alle telecamere mobili che per quanto possano portare qualche buon risultato contro automobilisti molto negligenti rischiano di generare un forte sentimento negativo nei campobassani.

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