Bandi 118 deserti, il problema è nei requisiti. Snami scrive ad Asrem e Regione: “Prevedere corsi di idoneità annuali e contratti a termine”

Cataldo: "Dal 2022 attivare corso di Medicina per l’Emergenza Territoriale"

La carenza di personale medico nel Servizio di Emergenza Territoriale regionale delinea una situazione quanto mai grave e preoccupante. E’ per tale motivo che il responsabile di settore 118-SET, Simone Cataldo, chiede l’attivazione a partire dal 2022 del corso di Medicina per l’Emergenza Territoriale, con il doppio fine di scongiurare lo smantellamento dell’emergenza-urgenza in Molise e dare prospettive lavorative in regione ai giovani medici. “Come è noto, il problema più grave della sanità molisana è rappresentato dalla cronica carenza di personale medico formato, soprattutto per quei servizi essenziali e salvavita, come l’Emergenza Sanitaria Territoriale 118″, afferma Cataldo nella lettera inviata ad Asrem e Regione. “Un servizio capillare, imprescindibile, che deve intervenire tempestivamente per dare soccorso ai cittadini in caso di traumi o patologie tempo-dipendenti. In particolare, sono diverse le postazioni territoriali in cui si rischia la demedicalizzazione o, peggio, la chiusura, proprio a causa della mancanza di personale medico adeguatamente formato. In questo modo la salute e la vita stessa dei cittadini vengono messe a rischio, poiché non è garantito un intervento tempestivo e competente da parte dei sanitari. È apprezzabile, d’altra parte, lo sforzo della ASREM che ha bandito numerosi concorsi, tutti andati deserti. In particolare al fine di reclutare medici per il servizio 118, sono stati banditi solo concorsi a tempo indeterminato pertanto solo per quei medici in possesso di entrambi gli attestati di formazione previsti dalla legge: idoneità all’emergenza territoriale 118 e formazione specifica in Medicina Generale. Come è possibile pretendere che un medico risponda ad un bando pubblico che prevede dei requisiti, se non gli diamo la possibilità di acquisirli attraverso specifici percorsi di formazione?

Ciò detto, SNAMI Molise chiede alla Regione Molise e ad ASREM di attivare, al pari di quanto avviene in tutte le altre regioni italiane e come previsto dall’articolo 96 dell’Accordo Collettivo Nazionale della Medicina Generale vigente, il corso di idoneità all’esercizio dell’attività di emergenza territoriale e di prevederlo annualmente, immediatamente al termine di ciascun triennio del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, già presente e attivo sul territorio regionale. Questo è necessario poiché solo il possesso di entrambi i titoli permette ai giovani medici molisani e non solo di rispondere ai bandi ed essere assunti a tempo indeterminato presso il servizio di emergenza sanitaria territoriale del Molise, garantendo in tal modo il servizio in maniera capillare e scongiurandone il ridimensionamento. A tal fine chiediamo inoltre la pubblicazione di bandi, in aggiunta a quelli per il tempo indeterminato, per posizioni a tempo determinato per quei medici in possesso del solo attestato di emergenza territoriale e sprovvisti di quello in Medicina Generale. In conclusione riteniamo che prevedere in Molise i percorsi di formazione post lauream per i giovani medici, come il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, il Corso di Idoneità all’Emergenza Territoriale 118 e le scuole di specializzazione per le branche ospedaliere, rappresenti l’unico modo per disporre di personale medico formato nella nostra regione così da garantire un’assistenza sanitaria di qualità su tutto il territorio e non vedere più bandi deserti. Il sistema di emergenza territoriale rappresenta la base per il trattamento delle acuzie nel sistema sanitario ed è grazie ad esso che abbiamo sorretto l’emergenza COVID-19 soprattutto nelle fasi iniziali. Bisogna pertanto rigettare con forza ogni tentativo di riduzione o smantellamento di tale servizio, affinchè esso possa continuare a rispondere prontamente e con competenza alle esigenze di salute dei cittadini molisani e a salvare loro la vita, nei momenti più difficili.”

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