Guerra in Ucraina, il Molise si unisce alla protesta. Promossa marcia cittadina. Giornata di preghiera nelle carceri

Anche il Molise si unisce alle manifestazioni che si stanno registrano in tutto il Mondo per lanciare un appello contro la guerra in corso in Ucraina dopo l’invasione da parte dell’esercito russo. Ad Isernia, l’Amministrazione comunale promuove una marcia cittadina a sostegno del popolo ucraino e in difesa della pace. L’appuntamento è per mercoledì 2 marzo, alle ore 18.30, con partenza da Piazza della Repubblica e arrivo in Piazza Tullio Tedeschi. Il percorso interesserà Corso Garibaldi e Via XXIV Maggio. Al termine il corteo si sposterà in Villa Comunale. Nel rispetto delle normative in vigore sarà necessario indossare la mascherina. Polizia Municipale e Protezione Civile saranno presenti per il controllo del green pass.

Numerose iniziative di sostegno.
Le associazioni di volontariato si sono attivate anche in regione per raccogliere fondi per l’acquisto di beni di prima necessità da destinare alla popolazione ucraina in fuga dalla guerra. Tanti molisani, inoltre, in privato, stanno sostenendo iniziative benefiche, versando – ognuno a propria discrezione – un contributo destinato a enti e associazioni che forniscono aiuto a profughi e rifugiati.

Il Papa invita alla preghiera nelle carceri. Il Molise accoglie l’appello.
Anche nelle carceri italiane fa eco l’invito di Papa Francesco a unirsi alla giornata di preghiera e digiuno del prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri. Il suo appello perché tacciano le armi in Ucraina «Chi fa la guerra dimentica l’umanità» è stato recepito fortemente anche dalla realtà delle carceri. Con una lettera indirizzata a tutti gli operatori di pastorale carceraria (cappellani, volontari, detenuti, personale tutto, operatori della giustizia), l’ispettore dei Cappellani delle Carceri d’Italia, don Raffaele Grimaldi, invita “ogni uomo di buona volontà, ogni comunità, ogni Chiesa particolare con i loro pastori, a innalzare al Signore della pace un’accorata supplica affinché le armi della distruzione siano messe a tacere”. L’invito alla realtà del carcere si apre con l’espressione di dolore manifestata dal Pontefice con l’appello pronunciato all’Angelus di Mercoledì scorso. «Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell’Ucraina (…) l’umanità è campione nel fare la guerra e questo ci fa vergognare tutti». Sollecito, don Grimaldi va al fulcro dell’invito affinché “Anche noi, nei nostri Istituti penitenziari, anche se con modalità diverse, non facciamo mancare ai nostri fratelli e sorelle ristretti questo bisogno del cuore e questo stare insieme per pregare per la pace”.

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