Giornata dell’Unità nazionale, accoglienza come risposta alla barbarie della guerra, Micone: “Dialogo e libertà strade da seguire”

Roberti: "Italia sta facendo la sua parte"

In occasione della Giornata dell’Unità nazionale, del Tricolore, della Costituzione e dell’Inno, il presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, ha dichiarato: “Il 161° anniversario della proclamazione dello Stato Italiano cade in un momento storico difficile in cui il Paese è costretto a fare di conto con una crisi internazionale di grande proporzioni dovuta alla guerra in Ucraina, trovandosi allo stesso tempo alle prese con una congiuntura economica molto difficile dovuta all’aumento dei prezzi di molte materie prime e alla precaria condizione dell’approvvigionamento energetico. Eppure è proprio in questi difficili e delicati momenti che l’Italia e gli italiani sono chiamati, per svolgere il loro ruolo nella grande storia dell’umanità, a riprendere forza e determinazione dagli ideali risorgimentali da cui nacque e si sviluppò l’unità nazionale. Ideali scritti nel Tricolore, quel pezzo di stoffa bianca rossa e verde che abbiamo appeso alle nostre finestre per darci reciproca forza e coraggio mentre eravamo chiusi in casa nei vari lockdown dei periodi più cupi dell’epidemia da Covid, e che oggi, come ieri e come sempre in questi 161 anni, accoglie migliaia e migliaia di bambini, donne e profughi che scappano dalla guerra. Quel lembo di stoffa che ci dice che questo Paese ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Un Paese che, forte della sua cultura e dei suoi principi etici e morali, sa operare, proprio in queste ore incerte, insieme agli altri partner della UE e del Patto Atlantico, e in generale con il resto del mondo libero, per condannare e quindi opportunamente sanzionare, con provvedimenti che a volte incidono in modo molto doloroso anche nel corpo economico-sociale dei suoi territori, coloro i quali violano il diritto internazionale e i confini degli stati sovrani, esponendo le popolazioni a sanguinosi combattimenti. Un Paese che sa bene che non ci può essere pace senza giustizia, e sa lavorare per questa. Dunque oggi, più che mai oggi, Giorno dell’Unità nazionale, del Tricolore e della Costituzione, dobbiamo sentire tutti insieme il dovere di ribadire la volontà di proseguire sulla strada della ricerca del dialogo e del confronto con tutti i popoli, nel rispetto della libertà, che a ciascuno deve essere garantita, a compartecipare alla scrittura della storia civile ed evolutiva del pianeta e dei suoi abitanti”.

Roberti: “Momento difficile, Italia sta facendo la sua parte”.
Si celebra giovedì 17 marzo la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”, istituita “allo scopo di ricordare e promuovere, nell’ambito di una didattica diffusa, i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonché di riaffermare e di consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica”. Il 17 marzo 1861 è una data importante nella storia dell’Unità d’Italia, con la proclamazione a Torino del nuovo Regno d’Italia sotto la guida del re Vittorio Emanuele I. Diverse le date dense di significato storico nel processo di Unità Nazionale, proseguito per diversi decenni, ma anche tanti momenti che hanno caratterizzato l’iter verso l’affermazione della Repubblica democratica, ma soprattutto dei principi di pace e uguaglianza. “Oggi mi piace citare l’articolo 11 della Costituzione, che afferma come “L’Italia ripudi la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”, commenta il presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti. “Non dobbiamo mai dare nulla per scontato, nemmeno rispetto a quei principi che ci sembrano consolidati – prosegue Roberti. – Festeggiamo l’Unità d’Italia, ma col pensiero rivolto a quei Paesi dove spirano pericolosi venti di guerra. L’Italia, rispetto alla difficile situazione in Ucraina, sta già facendo la sua parte, accogliendo quanti scappano dai bombardamenti, ma è indubbio come, oggi più che mai, tutti gli ideali di pace, uguaglianza, democrazia, libertà, che abbiamo ereditato dai nostri nonni, debbano caratterizzare il nostro vivere quotidiano, perché siamo chiamati all’ennesimo difficile momento che si sta ripercuotendo sull’economia dei nostri concittadini. In questa giornata di Unità Nazionale, dunque, il pensiero va a coloro che stanno soffrendo e dobbiamo richiamarci alla pace mondiale – ha concluso Roberti. – Mi piace soffermarmi su quanto ha affermato Papa Francesco prima dell’Udienza generale di mercoledì 16 marzo 2022, rivolgendosi a un gruppo di studenti di Milano: “La pace, di cui abbiamo tanto bisogno si costruisce artigianalmente attraverso la condivisione. Non ci sono macchine per costruire la pace, no: la pace si fa sempre artigianalmente, nella famiglia, nella scuola, nella società”.

Exit mobile version