Gigafactory, “1.000 dipendenti in esubero”. Le parole di Toma mettono in allarme Lmo e Soa: “Il passato di questa regione insegna”

Lunedì scorso presso il Consiglio regionale del Molise si è discusso sul futuro dello stabilimento di Termoli, oggi ancora Stellantis, che a breve cambierà gestione in una join venture con la produzione di batterie in gigafactory. Il presidente Toma in rappresentanza della Regione Molise che fa parte di un tavolo permanente insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia e Acc, Automotive Cell Company, Stellantis, Total e Mercedes domani sarà a Lipsia in Germania per un incontro. Per LMO (Lavoratori Metalmeccanici Organizzati) e SOA (Sindacato Operai Autorganizzati) risultano “gravi le affermazioni del presidente Toma durante il Consiglio regionale riferendosi ad un esubero di circa 1.000 dipendenti per lo stabilimento di Termoli”. E ancora: “Ecco che i conti non si ritrovano assolutamente dato che ad oggi lo stesso stabilimento conta poco più di 2.000 lavoratori ma nello stesso tempo ha parlato di circa 1800 unità necessarie per la futura Gigafactory. Ma di quali lavoratori parliamo? Se sono previste anche assunzioni? Non vorremmo avere conferma nelle voci che circolano nell’ambiente, che i lavoratori cinquantenni non saranno riassorbiti dalla nuova società, quindi di fatto potrebbe diventare un laboratorio di giovani lavoratori interinali? La puzza di bruciato aumenta quando il presidente della Regione già parla di riqualificazione dei dipendenti in esubero. Dalle passate esperienze sul territorio si sono viste quali sono state le riqualificazioni del personale dello Zuccherificio del Molise, della ex Gam di Bojano e dell’Ittierre di Pettoranello. La leggerezza della politica locale e regionale mette in serio pericolo centinaia di famiglie. La filosofia delle multinazionali guarda solamente ai propri interessi, i balzelli politici e sindacali sono solo da contorno visto il ruolo partecipativo e accondiscendente che negli ultimi anni gli stessi hanno assunto. Invitiamo i lavoratori interessati e l’opinione pubblica ad una seria analisi della situazione. Condanniamo questi atteggiamenti irresponsabili ed approssimativi”.

Exit mobile version