Agnone non ce l’ha fatta, sarà L’Aquila la Capitale italiana della Cultura 2026. Ministro: “Avrebbero meritato tutte”

Il governatore Roberti: "Porteremo avanti lavoro di valorizzazione"

Agnone abbandona il sogno in cui tutto il Molise sperava. Sarà infatti L’Aquila la Capitale italiana della cultura 2026. L’annuncio è stato dato questa mattina dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il capoluogo abruzzese ha superato le altre 9 città finaliste, selezionate nei giorni scorsi dopo aver esaminato le 16 candidature pervenute, e cioè Agnone, Alba (provincia di Cuneo), Gaeta (Latina), Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese.
«Tutte queste città meriterebbero di essere le Capitali della cultura, vorrei che tutte fossero premiate per la loro bellezza. L’Italia ha una grande ricchezza, abbiamo almeno 80-90 luoghi che meritano un viaggio. Ciascuna di queste città ha una storia importante», ha detto subito il ministro Sangiuliano durante la cerimonia di proclamazione al Collegio romano.

Roberti: “Complimenti a L’Aquila. Noi porteremo avanti progetto di valorizzazione del nostro territorio”.
Il presidente della Giunta Regionale del Molise, Francesco Roberti, ha partecipato questa mattina, giovedì 14 marzo, a Roma, nella Sala Spadolini, al Ministero della Cultura, alla cerimonia di proclamazione della Capitale Italiana della Cultura 2026.
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il presidente della Giuria, Davide Maria Desario e diversi sindaci.
Dieci le città finaliste col Molise presente con il progetto “Agnone 2026: Fuoco dentro. Margine al centro”.
A essere proclamata Capitale Italiana della Cultura 2026 è stata la città dell’Aquila con il progetto “L’Aquila. Città Multiverso”.
“Al capoluogo regionale abruzzese, al sindaco Pierluigi Biondi e al team che ha lavorato al progetto vincitore – il commento di Roberti – vanno i complimenti e l’in bocca al lupo per l’esperienza che attenderà tutta la comunità territoriale e regionale. Da par nostra abbiamo fatto il tifo per la città di Agnone, con cui abbiamo condiviso questa esperienza, fatta di lavoro, passione, amore per la propria città e orgoglio di far parte di una regione che, come già ho avuto modo di dire, quando si unisce riesce a far cose meravigliose. “Agnone 2026: Fuoco dentro. Margine al centro” è arrivato in finale ed è un progetto di qualità, entusiasmante e importante, su cui hanno lavorato tanti professionisti del nostro territorio – ha sottolineato Roberti. – Proprio per questo motivo, non disperderemo questo patrimonio culturale e, ora, lavoreremo affinché quanto previsto dall’iniziativa, volto alla valorizzazione del nostro territorio e delle aree interne, possa essere portato avanti. D’altronde, anche il presidente della Giuria, nel complimentarsi con le dieci città finaliste, ha auspicato che tutti i progetti non vengano dispersi, anzi aiutati e supportati, in quanto espressione della cultura, delle tradizioni, della storia e dell’economia dei rispettivi territori. I complimenti per aver creduto in questa iniziativa, che ha fatto parlare della città di Agnone e del Molise per diverse settimane, vanno al sindaco di Agnone e presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia, e a tutti coloro che hanno dato il proprio contributo al progetto. Espressione di chi lavora quotidianamente al servizio della collettività, perché orgoglioso delle proprie radici e dell’essere molisano”, ha concluso il presidente Roberti.

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